L’esercito cinese ha comunicato oggi, martedì 25 maggio, di avere condotto di recente un’esercitazione intorno a Taiwan come “avvertimento” contro la sua “collusione” con gli Stati Uniti. Come reazione, inoltre, alle parole di Joe Biden, che ha ventilato l’ipotesi di ricorrere alla forza militare nel caso in cui Pechino decidesse di attaccare l’isola.

Nel dettaglio, l’esercito popolare di liberazione della Cina ha spiegato di avere effettuato un pattugliamento e un’esercitazione nello spazio aereo e nel mare intorno a Taiwan: “Questo è un avvertimento solenne contro la recente collusione tra Stati Uniti e Taiwan”, ha affermato il portavoce del comando, Shi Yi, come riportato dalla TV di Stato. E ancora: “È ipocrita e futile che gli Stati Uniti dicano una cosa e ne facciano un’altra sulla questione di Taiwan”.

I soldati “sono determinati e in grado di contrastare qualsiasi interferenza esterna e tentativi di forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan e salvaguardare risolutamente la sovranità e la sicurezza nazionale e la pace e la stabilità regionale”, ha aggiunto Shi Yi.

Queste operazioni – è stato specificato da Pechino – si inseriscono nella generale opera di pressione diplomatica e militare che la Repubblica popolare attua da anni sull’isola autogovernata, rivendicata come parte del territorio nazionale.

Da ricordare che la Cina non ha mai rinunciato all’uso della forza per portare sotto il suo controllo Taiwan, governata democraticamente, e lo Stretto di Taiwan resta un potenziale punto critico militare. E gli Stati Uniti d’America si sono impegnati a rispettare il Taiwan Relations Act, cioè “fornire a Taiwan i mezzi per difendersi”. Nonostante ciò, però, Washington da tempo non diceva che avrebbe reagito in caso di attacco cinese all’isola.