Dopo aver chiuso la questione relativa al Pef Tari 2020, il Comune di Palermo è nuovamente alle prese con i problemi legati all’impianto di Bellolampo. Dopo un periodo di tregua, l’Amministratore unico di Rap Girolamo Caruso torna ad ipotizzare la chiusura della struttura alle porte del capoluogo siciliano. La discarica è satura. Fatto noto sia all’Amministrazione che alla Rap, che attendono inoltre che si completi l’iter dei lavori relativo al primo lotto della settima vasca, la cui conclusione è prevista per luglio. Intanto, c’è da fare i conti con un’emergenza eterna.

Caruso torna ad ipotizzare chiusura Bellolampo

E’ proprio l’Amministratore unico di RAP Girolamo Caruso a sottolineare tutte le criticità legate alla situazione di Bellolampo. Il dirigente della Partecipata di piazzetta Cairoli attende infatti che, entro la prossima settimana, “venga emessa ordinanza specifica o di protezione civile o da articolo 191 del Testo Unico Ambiente. Ciò al fine di avere semaforo verde per abbancare in quarta vasca i rifiuti provenienti da Palermo”.

Inoltre, l’azienda attende di “avere anche la delibera di Giunta necessaria per definire la transazione notarile con la curatela ex Amia. Così da poter procedere all’abbancamento in terza bis, al momento interdetta dal Direttore Generale del dipartimento Regionale Rifiuti, attesa la mancanza della suddetta transazione. Qualora non si proceda in questa direzione, considerato che l’Azienda RAP ha percorso ogni strada possibile e che nessuna alternativa è oggi percorribile, si procederà alla chiusura di Bellolampo dandone comunicazione al Prefetto e a tutte le autorità preposte“.

Dal Comune sicura: “Entro prossima settimana chiudiamo delibera”

A smorzare i toni ci pensa l’assessore al Ramo Sergio Marino. L’esponente della Giunta Orlando si dice tranquillo sulla buona riuscita del piano messo in campo dal Comune. “Abbiamo fatto una riunione con Rap martedì 25 maggio. Stiamo procedendo. Caruso alza l’attenzione ma è tutto sotto controllo”. Sulla delibera relativa alla Curatela, l’assessore annuncia che “è quasi pronta. Entro lunedì o martedì al massimo dovrebbe andare in Giunta“.

Randazzo (M5S): “Emergenza a Bellolampo? Colpa di Musumeci”

La mette sul piano politico il consigliere comunale del M5S Antonino Randazzo. L’ex capogruppo a Sala delle Lapidi punta il dito contro il Governo regionale e, in particolare, contro il candidato a sindaco di centrodestra Roberto Lagalla, fino a qualche mese fa assessore proprio del gruppo con a capo Nello Musumeci. “La grave emergenza a Bellolampo è responsabilità del governo Musumeci, di cui il professore Lagalla è stato assessore, e per i ritardi nella realizzazione della settima vasca. Dì insensato c’è che se ne sta accorgendo soltanto adesso in piena campagna elettorale. Dove era nel settembre 2021 quando Musumeci decideva inoltre di trasferire 1500 tonnellate dei rifiuti di Catania nella discarica di Bellolampo già satura?”.

La questione del contenzioso con la Curatela ex Amia

Uno stop ai lavori del quale si parlava già fra fine aprile ed inizio maggio. Ipotesi scongiurata con l’ordinanza sindacale numero 52 del 2 maggio 2022, che autorizzava la partecipata di piazzetta Cairoli a sversare all’interno della terza vasca bis. Un documento, quello messo in campo dall’Amministrazione, che mirava al “ricorso a speciali forme di gestione dei rifiuti presso il Polo Impiantistico di Bellolampo”. Un provvedimento con una validità prevista di sei mesi. Ciò in attesa che i lavori sul primo lotto della settima vasca, nonché sulla copertura della quarta, vadano verso la conclusione. Interventi che permetterebbero di dare respiro ad un impianto cittadino attualmente saturo.

Nell’atto sottoscritto dal sindaco Orlando, l’Amministrazione aveva autorizzato lo sversamento di una volumetria di rifiuti fino a 98.000 metri cubi. Un “progetto già autorizzato – scrive l’Amministrazione nell’ordinanza – nelle more della definizione della formalizzazione della transazione con la Curatela fallimentare di ex-Amia, con susseguente passagggio della titolarità delle aree. Tutto ciò consentirebbe un graduale passaggio dalle condizioni emergenziali attuali a quelle di normalità”. Passaggio con la Curatela ad oggi non avvenuto e che quindi blocca Rap nei suoi piani di risoluzione dell’emergenza.

 

 

 

 

 

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