“La pervicacia con cui una parte della città si ostina ad erigere barricate contro ogni progetto imprenditoriale dà il senso dell’incapacità di pianificare lo sviluppo economico ed occupazionale di questo territorio”. Lo dice il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che interviene sul dibattito relativo alla costruzione di un residence alla Pillirina contro il quale ci sono gli ambientalisti, autori di un ricorso al Cga, e lo stesso Comune di Siracusa.

Il residence alla Pillirina

“La contrarietà al progetto di un residence nell’area della Pillirina, a basso impatto ambientale, in un’area abbandonata a se stessa dove si ergono dei ruderi risalenti alla Seconda guerra mondiali, su cui i privati intendono realizzare delle costruzioni, ha solo il sapore di una battaglia ideologica. Evidentemente, si preferisce l’incuria ad un piano di valorizzazione di una zona che andrebbe recuperata e considerata le difficoltà, in termini di risorse economiche ed umane, delle amministrazioni pubbliche nel poter svolgere questo compito, girare le spalle ai privati è una scelta senza logica”.

L’appello alla politica di Cafeo

Il deputato Ars di Prima l’Italia ritiene che il progetto della Elemata non prevede la cementificazione del territorio, contrariamente a quanto avvenuto negli anni scorsi.

“Tanto per sgomberare qualche dubbio, nel progetto – dice Cafeo – non ci sono grattacieli, né colate di cemento a danno della costa, come, invece, è accaduto, negli anni scorsi, nelle nostre zone balneari, come l’Arenella, Ognina o Fontane Bianche, sotto gli occhi dei nostri difensori dell’ambiente”

“Se l’idea è quella di blindare la città, respingendo, aprioristicamente, ogni piano di sviluppo, peraltro in un momento così delicato, allora io non ci sto. Ed invito la città – aggiunge Cafeo – e gli esponenti politici che la rappresentano a prendere posizione ed uscire allo scoperto per evitare che il loro silenzio sia letto come un assenso a questo scellerato oltranzismo verso il progresso e la vera protezione del proprio territorio, sotto l’aspetto economico ed ambientale”.

Il no al rigassificatore

Cafeo ricorda un’altra vicenda, quella della costruzione del rigassificatore nel Siracusano, poi bocciata sotto i colpi delle proteste.

“Capiterà che dovremo rimpiangere di non esserci opposti alla politica del No, come già accaduto nei mesi scorsi, con l’inizio della guerra in Ucraina – dice Cafeo – che ha messo in luce la debolezza energetica italiana. Si è scoperto che servono i rigassificatori ed allora a molti è tornato in mente il progetto della Ionio Gas che, nel 2007, avrebbe voluto realizzare un rigassificatore nella rada tra Siracusa ed Augusta ma la strenua opposizione dei “Tafazzi” non solo ha fatto perdere un’opportunità al paese, che oggi si ritroverebbe con importanti scorte di gas, ma al nostro territorio.

La stoccata al M5S

“Una follia anche alla luce della grave situazione -aggiunge Cafeo – che sta attraverso il Petrolchimico di Priolo, il vero motore economico del Siracusano e di una fetta importante della Sicilia. Mi fa piacere, sotto questo aspetto, che il M5S abbia cambiato linea, passando da un atteggiamento di ostilità per le aziende della zona industriale, ad un altro che punta a salvarle insieme agli oltre 8 mila lavoratori”.

I giovani in fuga da Siracusa

Il parlamentare ritiene che voltare le spalle ai progetti imprenditoriali stia facendo perdere opportunità di lavoro con la conseguente fuga dei cervelli.

“Ecco, dobbiamo pensare al lavoro ed alle opportunità -conclude Cafeo – per migliorare il territorio quando un gruppo imprenditoriale ha in mente di compiere degli investimenti. Barricarsi dietro ai No, relegherà questa città all’isolamento, condannandola ad allontanamento dalla modernità. Il territorio è ormai popolato da una comunità sempre più vecchia: i nostri figli studiano fuori dai nostri confini e non torneranno più per mancanza di reali opportunità che non potranno mai concretizzarsi con i No ed i Tafazzi di turno”.