Ci sarà un vertice, giovedì prossimo, al ministero dello Sviluppo economico, per discutere della crisi del Petrolchimico di Siracusa. Lo ha annunciato il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, ed all’incontro prenderanno parte l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, il deputato regionale leghista, Giovanni Cafeo, ed una delegazione di Confindustria Siracusa.

“Il Polo industriale di Siracusa avrà la massima attenzione – spiega il segretario regionale della Lega, Nino Minardo – del governo nazionale e ho già la rassicurazione del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per trovare una situazione strutturale alla crisi. Giovedì prossimo, su mio input, ci incontreremo al MISE proprio con Giorgetti e con me ci sarà  l’assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano”.

La vicenda Lukoil

Ieri, il ministro del Mise, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento alla Camera, in merito alla crisi Lukoil, che, nei prossimi mesi subirà gli effetti dell’embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia, ha ribadito come la questione è affrontata al massimo livello dal Governo nazionale, insomma dal premier Draghi e dal suo dicastero.

Le sanzioni ed il credito

Di recente, è stato istituito un tavolo interministeriale affinché vengano studiate delle soluzioni per non far affondare Lukoil, il cui tracollo creerebbe un effetto domino in tutta la zona industriale del Siracusano. Lukoil, oltre ad essere preoccupata per le sanzioni, chiede l’apertura delle linee di credito per comprare greggio da altri paesi.

“Il polo industriale siracusano ha risentito – dice il segretario regionale della Lega, Nino Minardo – delle sanzioni imposte alla Russia, noi garantiremo le soluzioni  per favorire la continuità delle aziende che vi operano e preservare tutti i posti di lavoro, un concetto che tra l’altro proprio il ministro Giorgetti ha recentemente spiegato in Parlamento”.

L’area di crisi industriale

Nell’intervento di ieri, il ministro Giorgetti ha, però, spiegato che per l’istituzione dell’area di crisi industriale, la cui pratica è stata inviata dalla Regione nei mesi scorsi, il Petrolchimico non ha le condizioni per usufruire di alcuni contributi per la decarbonizzazione. Non è caso, al vertice annunciato da Minardo, ci sarà Mimmo Turano, l’estensore, insieme al presidente Musumeci, di quella pratica.

Le perplessità del M5S

Sulla vicenda dell’area di crisi industriale, è intervenuta la deputazione nazionale del M5S. “”Siamo sorpresi dalle parole del ministro Giorgetti che, alla Camera in question time, ha anticipato il no all’istituzione dell’area di crisi industriale complessa per il rilancio del polo petrolchimico di Siracusa. Sorpresi soprattutto perchè la richiesta era ancora in istruttoria al Ministero”.

“Se non ci sono i presupposti per l’area di crisi complessa, ci aspettiamo allora un piano operativo immediato, per salvaguardare l’operatività dì ISAB-lukoil di fronte alle sanzioni al petrolio russo e per favorire la riconversione e l’efficientamento degli impianti verso la transizione, anche con impiego di fondi pubblici”.

Forza Italia

“Spiace che dal Mise arrivi invece la stroncatura – dice la  parlamentare Ars di Forza Italia, Daniela Ternullo – Mi sarei aspettata un’articolata valutazione piuttosto che un sommario e lapidario diniego. D’altronde, in gioco non ci sono aleatori numeri, congetture o proiezioni matematiche. A rischiare il posto di lavoro sono migliaia di padri e madri di famiglia. Non possono essere cancellati con un colpo di spugna per valutazioni poco lungimiranti e per nulla strategiche. Se il polo industriale siracusano annaspa, a pagarne le conseguenze in termini economici sarà tutta la Sicilia. Da Roma ne hanno tenuto conto? Sono pienamente d’accordo con le parole dell’Assessore Turano, il cui rammarico è identico al mio”.

Articolo1

“Restiamo convinti che il riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa rappresenti lo strumento importante di gestione e non la soluzione strutturale   del processo di riconversione energetica ed ecologica dell’area industriale siracusana  ma se il Ministro Giorgetti   dice di No deve  spiegare ai siciliani, a circa 10 mila lavoratori , ad un intero sistema economico ed imprenditoriale come si intende affrontare e risolvere quella che si presenta come una gravissima crisi produttiva, occupazionale, ambientale e sociale”.  A dirlo è il segretario regionale di Articolo Uno siracusano, più volte intervenuto sulla delicata vicenda, e la parlamentare del gruppo Leu-Art1 Maria Flavia Timbro, che ha interrogato il Ministro Giorgetti.

 

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