Per montare le cabine per la stagione balneare non serve n è concessione edile né permesso di costruzione. Lo hanno stabilito i giudici della terza sezione del Tar di Palermo presieduta da Guglielmo Passareli  Di Napoli (Aurora Lento estensore e Bartolo Salone, referendario, chiudendo un contenzioso con l’hotel La Torre di Mondello.

Nel 2014 la società  Costa degli Ulivi Spa che gestisce lo stabilimento balneare assistita dagli avvocati Salvatore e Luigi Raimondi ha presentato ricorso contro il provvedimento del Servizio Suap del Comune che aveva cambiato indirizzo  pretendendo che l’installazione delle capanne avvenisse a concessione edilizia onerosa, e successivamente a permesso di costruire.

La Costa degli Ulivi è stata  costretta, ogni anno, ad impugnare i provvedimenti del Comune. Anche per l’anno in corso, 2022, il Comune ha negato il rinnovo dell’autorizzazione insistendo, ancora una volta, nel pretendere il montaggio con il permesso di costruire. Sulla vicenda è intervenuto di recente, prima il legislatore statale con decreto 76 del 2020, e successivamente la Regione Siciliana  con la legge  23 del 2021. Le due norme stabiliscono che le “opere stagionali”, destinate ad essere rimosse alla fine della stagioni, sono ricomprese nell’ambito dell’edilizia libera, vale che non serve un provvedimento amministrativo.

I giudici del Tar con la sentenza ribadiscono “che le capanne montate per i tre mesi della stagione balneare e smontate alla scadenza, sono classificabili come opere stagionali cosicché non sussistono i presupposti per chiedere il permesso di costruire”. La decisione dei giudici amministrativi rappresenta un precedente per tutti i lidi in Sicilia.