“In Sicilia decidono i siciliani, come ho sempre detto. Non i milanesi o i romani”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini a margine di una visita all’ospedale Niguarda di Milano sulle elezioni regionali in Sicilia. Il commento di Salvini arriva dopo che a Palermo è stato deciso di spostare nella Capitale il tavolo di confronto per la scelta del “dopo Musumeci”. La decisione è stata presa a Palermo dopo un vertice congiunto tra le forze della coalizione che ancora non ha saputo partorire un nome unitario.

“Centrodestra unito è valore in Sicilia e Lombardia”

‘Il centrodestra unito è un valore aggiunto a livello nazionale, in Sicilia e in Lombardia”. Lo ha ribadito il leader del Carroccio interpellato a margine della sua visita di questa mattina all’ospedale Niguarda di Milano.

Il vertice palermitano, cosa è stato deciso

Al termine del vertice del centrodestra, convocato all’hotel delle Palme di Palermo su iniziativa dei coordinatori regionali di FdI c’era anche la Lega. Si è deciso di non porre alcuna pregiudiziale e alcun veto sulle ipotesi delle candidature in campo proposte dai partiti e di chiedere ai vertici nazionali una riunione urgente, insieme ai coordinatori regionali del centrodestra per trovare la sintesi sul candidato alla presidenza della Regione.

Due nomi proposti dalla Lega

“E’ importante che oggi pomeriggio il centrodestra sia tornato a discutere per trovare un accordo. Adesso dobbiamo fare in fretta per cominciare a parlare dei temi e dei programmi della campagna elettorale. Siamo già in ritardo”. Nino Minardo, leader del Carroccio in Sicilia, non si sbilancia. E conferma all’Italpress che la Lega durante il vertice in corso a Palermo ha fatto due eventuali nomi per la candidatura a governatore dell’Isola: il suo e quello di Alessandro Pagano. “Ringrazio il mio partito – afferma – questa cosa mi lusinga ma sto valutando se proseguire l’impegno romano. In tal caso ci sarebbe sul tavolo il nome di Alessandro Pagano”.

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