In questi giorni, nell’ambito del MoVimento 5 Stelle, dopo la mancata deroga al tetto del secondo mandato, deciso da Beppe Grillo dopo l’aut aut a Giuseppe Conte, si è parlato anche della candidatura di Alessando Di Battista.

Il diretto interessato, però, ha ufficializzato, con un video, che non sarà candidato alle prossime elezioni del 25 settembre, introdotto così: “Ciao a tutti, in questi giorni in molti si sono espressi su una mia eventuale candidatura. Ho letto i vostri commenti e vi ringrazio per i suggerimenti e per la vostra stima. In questi giorni ho fatto tutti i passaggi che consideravo necessari per prendere una decisione approfondita. Come potete immaginare non è stato facile. Non ritengo ci siano le condizioni per una mia candidatura alle prossime elezioni politiche e vi spiego perché. Buona giornata a tutti”.

Ebbene, Di Battista ha spiegato che “molti del M5S non mi vogliono. Nessuno mi ha chiamato e mi ha detto ‘abbiamo bisogno di te’, a parte Danilo Toninelli. Il più disponibile è stato Giuseppe Conte che è stato la persona più onesta e più corretta con me. Abbiamo avuto una interlocuzione molte leale, lo ringrazio. Per me è un galantuomo. Credo che abbia veramente a cuore gli interessi del Paese. Ma se non ci sono le condizioni se lo stesso garante non ti vuole e non è riuscito a prendersi le proprie responsabilità politiche, non posso firmare una fiducia in bianco al Movimento”.

E ancora: “Io politicamente non mi fido di Beppe Grillo. Ancora Beppe Grillo fa da padre padrone e io sotto di lui non ci sto. Anche se non dimentico quello che ha fatto per il paese e anche per me. Non solo lui ma anche GianRoberto Casaleggio. Beppe Grillo ci ha rimesso una valanga di soldi con il Movimento, oltre che la sua tranquillità personale. Grillo dovrebbe fare un passo di lato”.

“Una parte di me voleva candidarsi per portare avanti determinate battaglie, io continuerò a lavorare da fuori. È facile parlare da dentro quando si è disposti a barattare tutte le proprie idee per un seggio. Creerò un’associazione civica per fare cittadinanza attiva, politica da fuori del Parlamento, dal basso. Poi vedremo in futuro”, ha concluso Di Battista.

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