Alcuni focolai sono divampati nella sesta vasca della discarica di Bellolampo, l’impianto di smaltimento di rifiuti gestito dalla Rap a Palermo. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore al Territorio Toto Cordaro, i dirigenti dell’azienda Massimo  Collesano e Larissa Calì insieme al vicesindaco del Comune di Palermo Maurizio Carta sono nell’impianto per verificare quanto successo.

Ci sono anche i vertici della forestale e dei vigili del fuoco.

“Grazie all’intervento dei vigili del fuoco e i canadair – dicono dalla Rap –  la situazione è sotto controllo. I roghi non hanno intaccato l’operatività dell’impianto e anche il Tmb”.

Per cercare di contrastare l’incendio sin dalle prime battute è intervenuto il personale della discarica della Rap che ha attivato già da questo pomeriggio tempestivamente le procedure di contenimento e spegnimento delle fiamme.

“Ho personalmente raggiunto il quartiere di Borgo Nuovo dove l’incendio è stato domato e al momento la situazione è tornata sotto controllo, per fortuna non si registrano feriti”. Lo dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. A causa delle fiamme e del fumo alcuni abitanti nel pomeriggio avevano abbandonato le proprie abitazioni.

L’autostrada A19 “Palermo-Catania” è chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Trabia e Termini Imerese, per la presenza di un incendio ai margini della sede autostradale. In azione il personale di Anas.

Brucia Palermo, i residenti lasciano le case

Bruciano la provincia di Palermo e il capoluogo siciliano. Le fiamme sono divampate in zone vicine a delle abitazioni del quartiere popolare di Borgo Nuovo, a nord della città. Alcuni residenti hanno abbandonato le loro case per precauzione. Tra loro anche le suore minori di San Francesco che hanno una sede in via Bronte. Sono intervenuti i vigili del fuoco e stanno operando dall’alto per lo spegnimento anche degli elicotteri. Sui social sono diventate virali le immagini e le foto delle fiamme che si alzano alte vicino ai palazzi e la notevole nube di fumo che ha avvolto le abitazioni della zona.

Molte persone hanno messo in sicurezza le auto spostandole velocemente e nei video si nota la ‘colonna’ di vetture che si sposta velocemente mentre vigili del fuoco, polizia e carabinieri bloccano l’acceso alla strada interessata dal rogo. Sono stati gli abitanti del rione a lanciare l’allarme segnalando che “la situazione è drammatica” e chiedendo di “intervenire presto: sappiamo che ci sono altre situazioni pericolose oggi, ma qui è davvero un dramma. Abbiamo visto tanti lasciare le case: fate presto”.

Gli incendi in provincia di Palermo

Sono diversi gli incendi divampati in centri della provincia alimentati dal vento di scirocco con un ”bollettino’ lunghissimo di interventi per vigili del fuoco e forestali per fare fronte a decine di roghi. I canadair insieme alle squadre antincendio sono interventi a Bolognetta, Montemaggiore Belsito in contrada San Giovanni, a Portella della Ginestra a Piana degli Albanesi. Incendi anche a Piano dell’Occhio e Valle Presti Monreale, a monte San Calogero a Caccamo, Belmonte Mezzagno e Calcerame a Montelepre. A Misilmeri ha preso fuoco un serbatoio Gpl. Altri incendi sono stati registrati sulla Palermo-Sciacca, nella zona di San Giuseppe Jato, e lungo l’autostrada Palermo-Catania, all’altezza di Villabate, dove sono andate a fuoco le sterpaglie che costeggiano l’autostrada. Per un’ora l’autostrada è rimasta chiusa.

L’incendio di Pantelleria spento, divampano le polemiche

Sette ore d’inferno a Pantelleria, la fuga a piedi nei sentieri tra lingue di fuoco col cielo illuminato di rosso e il fumo soffocante. La gente che scappa verso il mare. Chi ha una barca o un gommone fa salire più persone possibili; un gruppetto, una trentina circa, trova riparo nelle motovedette della Capitaneria di porto, dal mare assistono al rogo che brucia vegetazione, palme, ulivi. Dalla zona di Gadir, uno dei fronti del fuoco (l’altro è stato Karma), fuggono a bordo di alcuni van lo stilista Giorgio Armani e i suoi ospiti che stavano facevano un aperitivo quando il rogo li ha sorpresi: raggiungono il porticciolo e salgono sulla barca; poco dopo lo stilista apre il suo yatch a Marco Tardelli e alla compagna Myrta Merlino, ma anche ad altra gente spaventata, tra cui bambini. Ci rimarranno tutta la notte. “Ora stiamo tutti bene e la casa di Armani non ha subito danni”, dice una collaboratrice dello stilista. “In 15 minuti si è scatenato l’inferno, siamo stati velocissimi a scappare e quindi non posso dire di avere avuto paura per noi: ma per la casa sì e invece è un miracolo che è ancora qui, intatta”, tira un sospiro di sollievo Marco Tardelli. Mentre la montagna brucia, dal loro ranch l’attore Claudio Santamaria e la moglie Francesca Barra fanno alcuni video dello scempio, proprio sopra la villa di Armani. Pompieri, uomini della forestale, carabinieri e volontari di protezione civile si inerpicano fin dove possono per spegnere le fiamme, più in alto non si può salire; è buio e i canadair non possono volare. A Palermo il capo della protezione civile, Salvo Cocina, raccoglie le prime informazioni da chi sta lottando col fuoco, in stretto contatto con il Dipartimento nazionale. “E’ uno scenario da incendio doloso”, commenta subito. I soccorritori individuano almeno due punti a distanza di 400 metri l’uno dall’altro: è da qui che probabilmente qualcuno ha appiccato i roghi. Il vento di scirocco poi ha fatto il resto. “In 10 minuti si è scatenato l’inferno – racconta Dario Cancila, in vacanza a Pantelleria con la famiglia in una cala di Gadir – si vedevano le fiamme, alimentate dal vento, che si avvicinavano alle nostre case e l’aria è diventata irrespirabile per il fumo. Poco dopo è andata via la luce. Ci sentivamo accerchiati dal fuoco, così siamo scappati a largo con i nostri gommoni”.

Per fortuna lo scirocco soffiava verso la costa, altrimenti sarebbe stata una tragedia”, afferma Cocina. Intorno alla mezzanotte l’area dell’incendio è stata circoscritta, “grazie a un lavoro di squadra eccezionale”, sostiene il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo. Già in nottata, la Protezione civile assicurava che non c’erano stati danni a persone o abitazioni, la conferma poi arriva in mattinata quando i vigili del fuoco hanno effettuato i sopralluoghi. Gli ultimi focolai sono stati spenti da due canadair e da altri mezzi aerei del Corpo forestale, che hanno cominciato a lanciare acqua dal cielo alle prime luci dell’alba. Da un primo bilancio emerge che sono andati in fumo circa 60 ettari di vegetazione, 16 le persone sgomberate nella notte, 30 quelle che sono fuggite per precauzione (18 delle quali ospitate dal Comune), nessun ferito, un solo turista con problemi respiratori è stato soccorso e poi dimesso.

La Procura di Marsala, guidata da Roberto Piscitello, ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per incendio colposo. I pm stanno acquisendo i rilievi fotogrammetrici e tutte le ordinanze comunali sulla prevenzione per capire dalle bruciature sul terreno da dove sia partito l’incendio e se siano state prese tutte le misure necessarie a prevenire e gestire eventuali roghi in una zona che in estate per le alte temperature è spesso colpita da incendi devastanti. Sulla propria pagina Facebook, il Comune di Pantelleria lancia un appello: “Se qualcuno sa, parli, perché questo scempio è una ferita per tutta l’isola”. Il rogo di Pantelleria è l’ennesimo di un’estate drammatica in tutta Europa. Per il portavoce della Commissione Ue, Balazs Ujuvari, sono stati distrutti oltre 700mila ettari di territorio boschivo: “E’ un record da quando è iniziata la raccolta dei dati dal 2006”.

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