Arrivano già le prime reazioni da alcuni membri del Pd dopo il “tonfo” elettorale della coalizione di centrosinistra sia sul fronte nazionale che sul fronte regionale, anche se al momento si parla solo di exit poll. Se i  risultati delle politiche parlano di una sonora sconfitta, anche gli exit poll delle elezioni regionali siciliane, infatti, già annunciano la deblacle.

Miceli chiede la testa di Letta e Barbagallo

Se le dichiarazioni di voto pubblicate già nella tarda serata d’ieri dovessero essere confermate dallo spoglio, anche a livello regionale i dem saranno chiamati a fare “autocritica”. Ne è convinto Carmelo Miceli, deputato uscente dem e candidato alle regionali, il quale, in attesa del responso dei seggi delle regionali, lancia l’allarme, “Il Pd non avrà credibilità se non farà autocritica”.  È un Carmelo Miceli amareggiato quello del 26 settembre, che chiede la testa non solo del segretario nazionale del partito, Enrico Letta, ma anche di quella del segretario regionale Anthony Barbagallo. “Per il Pd è la peggiore sconfitta di sempre. Mi aspetto autocritica dai nostri segretari, sbagliato cercare alibi”, dice Miceli all’indomani della sonora sconfitta.

Il tonfo del Pd, partito rimaneggiato

Alla Camera la coalizione di centrosinistra si è fermata al 26,21% delle preferenze. Il Pd, in particolare, non ha affatto brillato, ottenendo uno sparuto 19,3%. Risultati simili al Senato. Un tonfo vero e proprio che portano Miceli a sperare nelle dimissioni di chi reputa i principali attori della brutta caduta che per Miceli è un “disastro”, come dice a BlogSicilia al telefono. “La Meloni è al Governo e il Pd è adesso rimaneggiato”, dice con amarezza Miceli che adesso attende l’esito delle Regionali, “I dati non dicono possa esserci un’inversione di tendenza”,

La Chinnici lasciata sola

“Abbiamo atteso l’esito delle elezioni con una disciplina di partito – continua – mettendoci la faccia, anche sulle regionali, perché secondo noi bisognava provare a non scappare anche quando la casa stava per bruciare”. Una campagna elettorale un po’ sottotono, lontana di bisogni dei cittadini, “lontana dal mondo reale e basata sull’antifascismo”. Secondo Miceli, inoltre, la Chinnici sarebbe stata lasciata sola. “Non ha mai urlato, ha sempre avuto toni pacati come nel suo stile – dice -. L’hanno però lasciata sola”.

Non dare la responsabilità agli altri

Quello che chiede adesso l’ex deputato Pd è autocritica. “Dai primi commenti mi pare che i miei amici e compagni del Partito democratico stiano tentando di dare la responsabilità della peggiore sconfitta di sempre a M5S, Calenda e Renzi. Niente di più sbagliato! Serve autocritica. Profonda autocritica”.  “Autocritica o il Partito democratico non avrà più un briciolo di credibilità e speranza – aggiunge Miceli -. Autocritica. Quella che mi aspetto nella conferenza stampa del segretario nazionale Enrico Letta e in quella del segretario regionale e Anthony Barbagallo”.

Articoli correlati