La coincidenza delle elezioni Politiche e delle Regionali, il famigerato Election Day, ha fortemente penalizzato i candidati all’Ars. Mentre per Camera e Senato l’elettore aveva la possibilità di mettere solo una o due croci, nella scheda verde, riservata alla corsa per l’Assemblea regionale, serviva indicare il nome del candidato per consentire a quest’ultimo di incassare preferenze e sperare nel seggio.

Un terzo delle schede senza preferenza

“In tantissimi, e vale per tutti i candidati, hanno erroneamente – dice l’ex assessore regionale alla Pesca ed all’Agricoltura, Edy Bandiera, candidato all’Ars nella lista di Forza Italia Siracusa – votato, alla Regione, soltanto apponendo il voto sul simbolo e non scrivendo la preferenza. Presidenti di seggio mi confermano che soltanto un terzo delle schede aveva riportato il voto di preferenza. Questo, fa sì che alle migliaia di voti che abbiamo riportato, ce ne sono da aggiungere almeno altri 2 mila che gli elettori della nostra provincia avrebbero voluto attribuirmi”.

Il caos nello scrutinio

Se c’è una provincia siciliana in cui le operazioni di scrutinio sono andate in tilt questa è Siracusa, fanalino di coda dell’isola. Mancano, per il dato definitivo siciliano 54 sezioni ma 43 sono solo nel Siracusano. Tra le responsabilità l’impreparazione di alcuni presidenti di seggio che ha rallentato la macchina elettorale.

“Ci sarà tempo sia per un’analisi approfondita dei risultati elettorali sia per stigmatizzare, ancora una volta,
tempistiche e modalità dello spoglio per le sezioni della provincia di Siracusa, del tutto inaccettabili” tuona l’ormai ex parlamentare regionale, Giovanni Cafeo.

Un altro caso

Nel corso dello scrutinio sono emerse altre criticità, figlie delle confusione innescata dall’Election Day e dall’inesperienza di chi ha il compito di contare le preferenze. “Con tre schede – dice l’ex assessore del Comune di Siracusa, Maura Fontana, candidata nella lista Sicilia vera di Cateno De Luca – era difficile per l’elettore compiere il proprio dovere, infatti è capitato che il mio nome è finito in un’altra lista di Cateno De Luca. La volontà dell’elettore era chiara ma quelle preferenze, dalle informazioni in mio possesso, non sono state contate”.