Joe Biden è “obbligato” a rispondere se Washington sia responsabile delle tre perdite di gas segnalate sui gasdotti Nord Stream che collegano la Russia all’Europa. Lo ha affermato oggi, mercoledì 28 settembre, il ministero degli Esteri di Mosca.

Nello specifico, Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato: “Il 7 febbraio 2022 Joe Biden ha detto che il Nord Stream sarebbe finito se la Russia avesse invaso l’Ucraina… Biden è obbligato a rispondere alla domanda se gli Stati Uniti abbiano attuato la loro minaccia. Una dichiarazione di intenti era supportata da una promessa. Dobbiamo essere responsabili delle nostre parole… L’Europa deve conoscere la verità”.

Il fatto: tre perdite di gas inspiegabili, precedute da due esplosioni, si sono verificate lunedì scorso, sui gasdotti Nord Stream 1 e 2 del Mar Baltico.

Costruito parallelamente al gasdotto Nord Stream 1, il Nord Stream 2 aveva lo scopo di raddoppiare la capacità di importazione di gas russo in Germania e, secondo l’Unione Europea, si è trattato di un “atto deliberato“.  Berlino, però, ha bloccato il Nord Stream 2 appena completato nei giorni prima che Mosca invadesse l’Ucraina.

Sempre oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che le accuse a Mosca sono “stupide e assurde”. Ha anche indicato “gli enormi profitti” per i fornitori di GNL statunitensi che hanno “aumentato più volte le loro forniture”. Quindi, “sono molto interessati a ottenere super profitti in futuro”.

Da segnalare, infine, che una delle perdite sul gasdotto Nord Stream 1 è stata identificata nella zona economica danese, l’altra in quella svedese.

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