Il Keynes è una scuola internazionale che forma gli studenti a cercare la felicità“. La mission possibile di Fabrizio Capanna e dell’istituto John Maynard Keynes di Palermo è tutta in questa battuta. Per questa ragione l’istituto offre un ciclo completo di studi: dall’asilo nido alle primarie, dalla scuola media (ciclo introdotto quest’anno), sino al Liceo. Con la possibilità, infine, di ottenere un vero e proprio tappeto rosso per proseguire gli studi nelle più prestigiose università anglosassoni. “L’abbiamo presa veramente come una missione. Ho fatto tanta finanza, ho lavorato quasi sempre a Londra, ma sono tornato proprio con l’idea di dare un cambio, dare un segno in qualche maniera, creare del valore aggiunto per le giovani generazioni”, così Fabrizio Capanna –presidente del Liceo Keynes di Palermo –  ha spiega a Talk Sicilia la ragione di una nuova strategia dedicata ai giovani, una scuola che ha per obiettivo formarli per un futuro migliore. E farne delle persone felici.

La dedica a Keynes? Nelle sue ricerche ha sempre messo l’essere umano al centro

A Capanna chiediamo il perché di questa dedica a uno degli economisti più discussi degli ultimi anni. Tanto per capire, uno dei più grandi “rimproveri” mossi all’ex premier Mario Draghi – uno che di economia ne mastica – era quello di non essere stato “keynesiano” ai tempi di Bankitalia nei primi anni novanta, e di esserlo stato fin troppo nel suo periodo a Palazzo Chigi. Perché, per capirci, la teoria economica di Keynes si basa sulla funzione espansiva della politica economica statale per far funzionare un paese in difficoltà: insomma, la crisi si combatte anche allargando i cordoni della borsa

”Keynes era un personaggio eccezionale – si tuffa così Capanna nel raccontare il profilo dell’economista a cui ha dedicato il Liceo – faceva parte del circolo di Bloomsbury che all’inizio del 1900 ha creato un rinnovamento culturale, sociale ed economico all’interno dell’Inghilterra e poi del mondo e affrontava l’economia con le armi della psicologia e una profonda conoscenza delle persone. Quindi lui riteneva che il mondo dell’economia non fosse, come lo pensavano gli economisti classici, un misurino da adottare e che ad ogni azione corrispondesse una reazione. Keynes considerava la variabile umana. È stato il primo economista che ha teorizzato quella che oggi è diventata la finanza comportamentale. Ora con queste tesi si ci vincono i premi Nobel. Ma Keynes  è stato il primo a considerare l’uomo al centro del sistema. In fondo era un uomo di livello di educazione e di cultura eccezionale e ha rivoluzionato l’economia. Io sono profondamente keynesiano. Draghi poteva essere più keynesiano? Forse sì”.

Una scuola moderna ed efficiente

Come tradurre, dunque, questa dedica a Keynes in servizi concreti e in una scuola moderna ed efficiente? “Noi basiamo la nostra impostazione sulla filosofia, ma per una volta vorrei dare al termine filosofia con la f minuscola. Non diamoci troppa importanza. L’autoironia è fondamentale, e la nostra filosofia si basa proprio su questo. Mettiamo al centro le persone. La nostra idea è cercare di individuare i talenti in ciascun ragazzo, sviluppare questi talenti per portare a loro piena realizzazione. Perché  la piena realizzazione porta alla felicità. Quindi questo è il nostro compito cercare di creare dei ragazzi in grado di essere felici, realizzati sul lavoro, realizzati come persone e con una mentalità aperta”. L’intervista integrale a Fabrizio Capanna sarà pubblicata su Blogsicilia.it e sulla pagina facebook di blogsicilia.it alle ore 15,00 del 30 settembre.

 

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