Si acuisce sempre di più, a causa della crisi economica in corso, l’emergenza casa a Palermo.
E si registra l’ennesima occupazione abusiva.
I residenti di un palazzo di corso Pisani, hanno chiamato i carabinieri, per chiedere che venisse liberato un appartamento occupato abusivamente, sito in un condominio di case popolari.
Ma la famiglia di quattro persone – come si legge sul Giornale di Sicilia – non può essere mandata via.
Del nucleo familiare, all’interno dell’appartamento già da qualche tempo, fa parte anche un bambino piccolo.
I carabinieri hanno discusso a lungo con gli occupanti, ma sarà la magistratura a pronunciarsi sul ‘destino abitativo’ della famiglia.

Emergenza abitativa colpisce migliaia di persone

A Palermo ma non solo, in Sicilia in generale, è in crescita il disagio abitativo e protestano i sindacati degli inquilini che chiedono alla Regione e allo Stato misure di sostegno adeguate. Il sindacato degli inquilini ad agosto aveva rinnovato la richiesta al sindaco di Palermo di un incontro per discutere degli interventi abitativi in città.

Le famiglie non riescono a pagare gli affitti

Il segretario del Sunia, Zaher Darwish aveva spiegato: “L’argomento casa è di competenza di almeno cinque assessorati diversi, tra beni confiscati, qualità dello spazio pubblico e dell’abitare, housing sociale, emergenza abitativa, servizi demografici. Stabilite le direttive generali, poi incontreremo gli assessori competenti per le specifiche questioni. L’emergenza casa non si ferma c’è tanta gente in sofferenza perché non riesce a pagare gli affitti e i temi emergenziali sono tanti, tra questi anche gli sfratti”.

Le richieste a Stato e Regione

I sindacati avevano già chiesto che sia a livello nazionale che regionale si attui una effettiva ed efficace politica di sostegno alle tante famiglie in locazione in sofferenza per il caro affitti. I sindacati degli inquilini hanno rilevato che a oggi “le somme stanziate per il sostegno all’affitto sono insufficienti, inoltre non sono ancora state ripartite tra le regioni e non sono stati definiti i nuovi criteri di attribuzione”.

In Sicilia situazione allarmante

“In Sicilia – avevano spiegato Sunia, Sicet , Uniat – la situazione è ancora più preoccupante sia perché la Regione
non ha mai stanziato fondi propri sia perché negli anni si sono accumulati ritardi che hanno fatto si che non siano ancora stati messi a bando i fondi per il 2021 e che siamo in attesa che siano erogati i contributi per il 2020”. La crisi economica e occupazionale, gli effetti della pandemia, la speculazione sulla produzione energetica che ha comportato l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia aggravati dalla guerra in corso, la crescente inflazione, “hanno reso il costo della casa oltremodo oneroso. Un costo che continua a crescere a fronte di una perdita del potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione e dalla crescita della popolazione nella fascia di povertà”.

Il sostegno agli affitti diventi una misura strutturale

I sindacati, che da tempo chiedono che il sostegno agli affitti diventi una misura strutturale, sollecitano anche la modifica dei criteri di attribuzione delle risorse “in modo da renderli più flessibili e consoni alla tipologia degli inquilini da sostenere” e chiedono che “i tempi di assegnazione del contributo ai beneficiari siano ridotti al minimo in modo da intervenire in maniera tempestiva sul bisogno”. Con la Regione è aperto il confronto per migliorare il sistema di erogazione e per introdurre nuovi criteri, ma “nonostante alcuni risultati raggiunti – avevano rilevato Sunia, Sicet, Uniat – non possiamo che constatare la scarsa efficacia del fondo così utilizzato per contrastare l’aumento delle morosità incolpevoli”. Da qui la richiesta dei sindacati di una inversione di rotta sia a livello regionale che nazionale”.

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