Il neo governatore siciliano Renato Schifani gela i non eletti e annuncia di voler nominare nella squadra dei suoi assessori, deputati eletti all’Ars.

Schifani gela i partiti della coalizione

Renato Schifani è al momento impegnato nella scelta dei futuri assessori che andranno a comporre la sia giunta. Nell’attesa che la rosa finale emerga, il presidente in pectore smentisce le voci che darebbero alcuni big del centrodestra non eletti alle Politiche o alle stesse Regionali in lizza per un posto in giunta, perché, rimarca Schifani, “basandomi su ciò che ho sempre detto, ossia che bisogna affermare il primato della politica, per le deleghe assessoriali prenderò in considerazione solo gli eletti all’Ars, ovviamente confrontandomi con la coalizione”.

Una questione non facile per Schifani

Il neo governatore, dopo l’incontro con Berlusconi, è tornato a Palermo per iniziare, da domani, le consultazioni per la nuova giunta regionale. Oggi Schifani inizierà con Forza Italia, con un incontro a cui prenderà parte, oltre agli eletti all’Ars, la delegazione di assessori e deputati uscenti. Per la nomina degli assessori ha un mese di tempo visto che l’insediamento è previsto a novembre.

Chi aspira agli assessorati sono tanti

Oltre Lega, Fdi e Forza Italia, anche la Dc di Cuffaro e gli Autonomisti di Lombardo vogliono assessori in giunta ma la questione è puramente matematica. Il problema è quanti assessori assegnare ad ogni partito della coalizione oltre alla presidenza dell’Ars, con il derby fra il palermitano Alessandro Aricò e l’etneo Gaetano Galvagno, con quest’ultimo favorito dalla prassi che escluderebbe la coincidenza delle due massime cariche regionali nella stessa città. Il terzo incomodo è il ragusano Giorgio Assenza. Per Aricò comunque sembra certo almeno un assessorato pesante.

La questione Razza

Così come dovrebbe esserci posto per Ruggero Razza: magari non alla Sanità, e magari non lui in persona, dove magari prenderebbe il suo posto la moglie Elena Pagana, non eletta all’Ars. Questo frutto, pare, di un accordo tra Schifani e Musumeci.

Forza Italia

Per Forza Italia un nome sicuro dovrebbe essere Michele Mancuso. Un altro posto va all’area degli ex Sicilia Futura di “Mr. Preferenze” Edy Tamajo. Che contenderebbe il posto a Marco Falcone, fino a qualche giorno fa sicuro della riconferma ai Trasporti, ma ora Tamajo vorrebbe quel posto per sì, e non la vicepresidenza dell’Ars. Per la Salute, Miccichè punta tutto su Daniela Faraoni, gradita anche a parte della Lega. Ma sulla manager del’Asp di Palermo sarebbero arrivati segnali di freddezza dal governatore.  Schifani però pensa a Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, o a  Francesco Cascio, primo dei non eletti a Palermo. Un posto, sempre in Fi, dovrebbe esserci per Stefania Prestigiacomo, rimasta fuori dal Senato.

Capitolo Lega

La Lega chiede almeno due poltrone in giunta, una delle quali con i galloni di vice-Schifani. Il nome più caldo è quello di Luca Sammartino. Nino Minardo chiede l’agricoltura per il suo territorio, per Ragusa, e ci potrebbe essere (nomen omen) Orazio Ragusa, altro deputato rimasto fuori dall’Ars.

Cuffaro e Lombardo

Cuffaro potrebbe volere un posto per neo-deputata palermitana Nunzia Albano. In lizza anche Ignazio Abbate, ex sindaco di Modica, caterpillar elettorale nel Ragusano. L’ex presidente della Regione punta, anche lui, all’Agricoltura, ma si vedrà. Lombardo potrebbe puntare sul figlio d’arte messinese Luigi Genovese, decisivo per il raggiungimento  del 5% regionale mentre l’anima catanese del  movimento pensa invece all’ex deputato non rieletto Pippo Compagnone.  Nomi tanti, tantissimi. Per Schifani, insomma, non un lavoro facilissimo.

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