All’Ars l’evento sul ventennale della legge regionale istitutiva degli Ersu siciliani, gli enti regionali per il diritto allo studio universitario, che hanno assorbito le funzioni delle allora opere universitarie siciliane con legge regionale numero 20 del 25 novembre 2002 Ha presieduto e moderato i lavori Antonella Sciortino, professoressa ordinaria di diritto costituzionale all’università di Palermo e componente del consiglio di amministrazione dell’Ersu di Palermo. A dare il benvenuto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno che ha iniziato la sua storia di partecipazione politica proprio attraverso la rappresentanza studentesca presso l’Ersu di Catania. Così come il capogruppo del Pd Michele Catanzaro e il presidente della Commissione Cultura dell’Ars Fabrizio Ferrara che con la loro presenza hanno testimoniato un rinnovato impegno, anche per il futuro, in favore del diritto allo studio. Presenti i deputati regionali Vincenzo Figuccia, Ismaele Lavardera, Giusy Savarino, e i parlamentari e senatori nazionali Carolina Varchi e Raoul Russo.

Il rischio

Parte centrale dei lavori nella giornata la relazione di Giuseppe Laneve, docente di diritto costituzionale dell’università di Macerata che ha svolto un’approfondita relazione sul tema del diritto allo studio universitario tra disciplina costituzionale e interventi del legislatore. Nel suo intervento Alessio Pontillo, presidente dell’Andisu, associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario, ha dichiarato: “Oggi più che mai è importantissimo parlare di diritto allo studio. Le recenti evoluzioni del quadro europeo in virtù della guerra e l’aumento delle utenze e la crisi economica minacciano la coesione sociale. La tutela del diritto allo studio è fondamentale per garantire il nostro sviluppo sociale ed economico a medio e lungo termine. Il governo ha fatto un grande investimento col Pnrr per le borse di studio, tuttavia rischia di essere insufficiente per raggiungere il risultato che gli enti per il diritto allo studio hanno ottenuto, ovvero poter dare la borsa a tutti gli studenti aventi diritto. In alcune regioni italiane – ha concluso – le risorse potrebbero non essere sufficienti per questo risultato. La speranza è che ci sia un ulteriore investimento per gli enti di diritto allo studio”.

Favorire gli Erasmus

Non poteva mancare alla manifestazione Roberto Lagalla, attuale sindaco di Palermo, già rettore dell’università di Palermo: “Sono convinto – ha detto – che nell’epoca della globalizzazione la mobilità dei giovani sia un fatto importante. È necessario quindi sostenere gli scambi Erasmus con più risorse, così da creare anche qui in Sicilia un flusso di studenti in entrata. La Regione Siciliana, negli ultimi anni, ha fatto la sua parte, supportando gli Erasmus attraverso un incremento delle borse di studio per gli studenti meritevoli e favorendo i ragazzi con Isee basso per offrire loro la possibilità di partecipare a processi di mobilità nazionale e internazionale. Ma è necessario anche sostenere e incentivare studenti provenienti da altri Paesi a vivere un periodo di studio presso i nostri atenei. Tutti ammirano l’Italia e la Sicilia in particolare, il suo patrimonio artistico e culturale è oggetto di studio in tutto il mondo e noi dobbiamo essere in grado di rendere semplice vivere un periodo di studio qui, incentivando una stretta e sinergica collaborazione tra le istituzioni nazionali, regionali e gli enti del diritto allo studio”.

Più dialogo tra le istituzioni

Diversi, invece, gli spunti di riflessione forniti alla platea dal presidente della conferenza dei rettori delle università siciliane, Giovanni Puglisi, che nel passato ha anche amministrato l’ex opera universitaria di Palermo, succedendo all’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In particolare Giovanni Puglisi ha posto l’accento sull’esigenza di un maggiore dialogo e collaborazione tra tutte le istituzioni presenti sul territorio per rendere anche consapevole la popolazione della qualità e delle eccellenze che il mondo universitario siciliano esprime in termini formativi; richiamando però l’attenzione anche sulla necessità di una rinnovata politica e di un potenziamento della politica di housing sociale.

Più servizi per gli studenti

I vertici degli Ersu siciliani Salvatore Cannizzaro per Catania, Livio Cardaci per Enna, Pierangelo Grimaudo per Messina e Giuseppe Di Miceli per Palermo, hanno invece presentato un breve consuntivo degli enti e hanno manifestato l’esigenza e l’impegno per aumentare ulteriormente il livello dei servizi agli studenti al fine di migliore sempre di più il livello delle prestazioni erogate agli studenti. In particolare Giuseppe Di Miceli, anche nel ruolo di rappresentante degli Ersu nella consulta regionale per il diritto allo studio, ha sottolineato: “L’obiettivo è quello di vedere il futuro nel medio e nel lungo periodo. Il dialogo tra le istituzioni e tutti gli Ersu regionali lo reputo fondamentale: sono felice della costituzione, annunciata dall’assessore Girolamo Turano, di una cabina di regia regionale. Secondo me, più che le risorse, il problema vero è il confronto, l’organizzazione e l’ottimizzazione delle risorse: questi sono gli strumenti che permettono di superare difficoltà e ottimizzare il sistema”.

Il piano del neo assessore regionale

Girolamo Turano, assessore regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, ha annunciato la costituzione, attraverso un provvedimento amministrativo già firmato ieri mattina al termine dei lavori, della cabina di regia degli Ersu siciliani in cui saranno coinvolti prioritariamente tutti i rappresentanti degli studenti e dei docenti, ma anche i rappresentanti del mondo accademico universitario, delle belle arti e dei conservatori di musica siciliani, nonché degli enti territoriali presenti sul territorio per creare un sistema veramente integrato e portare il mondo formativo di livello universitario siciliano a essere altamente competitivo. In particolare l’assessore Turano ha sottolineato che “dialogo, confronto e idee saranno utili per migliorare e crescere; a questo servirà la cabina di regia regionale. Sono convinto che, con un rapporto di leale collaborazione, possiamo colmare alcuni gap con i quali la Sicilia si scontra . Stiamo lavorando su tutto quello che possiamo per fortificare gli Ersu siciliani. Oggi firmo un decreto che istituisce la cabina di regia tra gli Ersu regionali per coordinare il tutto e costruire un meccanismo in cui poter trovare un punto di equilibrio per attuare una strategia complessiva”.

Ministero: “Guardare oltre al Pnrr”

Ha concluso la giornata Augusta Montaruli, sottosegretaria di Stato al ministero dell’Università e della ricerca: “Voglio instaurare una collaborazione tra il neo governo e gli enti di diritto allo studio – ha precisato -. Agli studenti voglio dire che loro sono la spina dorsale del mondo accademico-scientifico. La loro prima casa è il ministero dell’università e della ricerca, lì possono trovare sempre degli interlocutori franchi e seri. Questi 20 anni non devono essere momento di celebrazione, ma di proiezione. Bisogna valorizzare gli studenti e le loro eccellenze. Non possiamo fallire. Un percorso virtuoso quello degli Ersu siciliani che, se pur non con poche difficoltà, sono riusciti a raggiungere numeri importanti in termini di borse di studio, alloggi e servizi offerti”.

“I dati di questa regione ci proiettano sulla giusta strada e per questo voglio complimentarmi con gli Ersu siciliani – ha aggiunto Montaruli -. Troppo spesso parliamo di fuga di cervelli. Ogni cervello che fugge, magari con una borsa di studio all’estero, è un fallimento per chi non l’ha erogata qui. Con i fondi stiamo provando ad aumentare il numero e l’entità di borse e gli alloggi, ma non possiamo ragionare più solo con l’ottica del Pnrr: dobbiamo pensare anche al dopo Pnrr. Siamo qui per provare a superare le criticità. L’orizzonte non è il Pnrr, ma i prossimi 20 anni. Bisogna far sì che questo investimento non vada disperso. Dobbiamo riuscire a dare a ogni ragazzo la libertà di mettere al servizio della propria nazione la competenza acquisita. Rinnovo l’impegno del Mur a far in modo che tutto ciò accada. Deve esserci un filo lungo che sostiene i nostri ragazzi dalla scuola al mondo del lavoro”.

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