Per dare seguito al corteo “Emergenza crack – La Cura Crea In-dipendenza” l’assemblea pubblica permanente SOS Ballarò, che da diverso tempo ormai si riunisce ogni settimana e ragiona sul tema, intende consegnare personalmente un documento alla nuova Prefetta di Palermo, la dottoressa Maria Teresa Cucinotta, chiedendo che venga costruito e implementato un piano d’intervento sul tema delle dipendenze patologiche che coinvolga tutte le realtà associative del quartiere.
La consegna avverrà domani, giovedì 1 dicembre, alle ore 16 presso la sede della Prefettura di Palermo di villa Whitaker, in via Cavour 6.

Il corteo all’Albergheria del 4 novembre

Il 4 novembre si è tenuto un partecipato corteo a Palermo.
Costruendo percorsi per provare a far fronte al complesso e urgente problema delle tossicodipendenze, è emersa la necessità di scendere per le strade in un corteo cittadino.
“La manifestazione – hanno spiegato gli organizzatori – nasce dalla necessità di occuparci di questioni urgenti che riguardano la nostra comunità e riteniamo che l’allargamento della rete e le campagne di sensibilizzazione possano essere strumenti e risorse per ognunə di noi”.

L’impegno di Sos Ballarò dal 2015

Dal 2015 da quando è nata l’assemblea pubblica di quartiere Sos Ballarò il problema della tossicodipendenza è stato spesso al centro del dibattito e si è provato ad affrontarlo in diversi modi.
“Negli anni – hanno detto gli organizzatori del corteo – abbiamo avuto delle accelerazioni e delle grosse battute di arresto. La pandemia – evidentemente – non ci ha aiutato e oggi è diventato impossibile nel centro storico di Palermo, e in particolare in alcune zone dell’Albergheria, non accorgersi dell’aumento di tutti i fenomeni connessi al consumo, spaccio di droghe, tra le quali soprattutto il crack, la cui pericolosità si avverte in maniera crescente in molte grandi città d’Europa”.

Servono veri strumenti di riscatto

“Sempre più persone, giovani nella maggioranza dei casi, finiscono nel gorgo del consumo – spesso dello spaccio per procurarsi le sostanze – e questo ha un impatto sempre più forte sull’intera nostra comunità, composta dai residenti, dai commercianti, dagli studenti e dalle studentesse, dai tanti e dalle tante che lavorano nella zona. L’economia criminale creata dallo spaccio è radicata e rilevante, e ci sembra evidente come l’emancipazione da questo sistema passi anche da un investimento educativo, sociale, che fornisca veri strumenti di riscatto a chi cresce e vive all’Albergheria”.

Il crack droga devastante, la testimonianza di un genitore

La ribellione del quartiere Albergheria, ma non solo, allo spaccio di crack e di droghe in generale, è stata al centro di una puntata di Talk Sicilia, il programma di approfondimento di BlogSicilia, al quale ha preso parte con la sua drammatica ma energica testimonianza Francesco Zavatteri, padre di Giulio, un giovanissimo, un ragazzo che amava dipingere e aveva tanti sogni da realizzare. Giulio è venuto a mancare il 15 settembre scorso.

“Ho scelto di reagire”

“Io penso – ha detto Francesco Zavatteri – che quando una vita finisce così, a 19 anni, con grandi prospettive e desideri, ci sono due cose che avvengono. O ci si chiude silenziosamente nel proprio dolore, oppure si reagisce e si affronta. E io ho scelto di reagire perché desidero che nessun altro figlio, nessun’altra famiglia, si possano trovare nella situazione che abbiamo vissuto noi. Una situazione molto complessa e difficile. Ci si ritrova veramente soli, senza la possibilità di dare un aiuto concreto ai ragazzi dipendenti dalle droghe”.

Spaccio di crack, arrestato un uomo a Carini

E’ emergenza crack non solo a Palermo. E’ notizia di oggi che in casa di un uomo, i carabinieri della compagnia di Carini hanno trovato 70 dosi di crack. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio è stato arrestato un 41enne.
Nel corso della perquisizione in casa oltre alla droga i militari hanno trovato tutti gli strumenti per pesare e confezionare lo stupefacente e 400 euro in contanti. L’uomo davanti al giudice ha patteggiato la pena a un anno e 2 mila euro di multa.
La droga è stata portato al laboratorio di analisi del comando provinciale dei carabinieri.

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