Visti i rilievi posti dall’Arpa, mi trovo impossibilitato a firmare l’ordinanza“. Questo è quanto dichiarato dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, a margine dell’incontro con Rap e i sindacati dell’azienda a proposito del possibile conferimento di rifiuti all’interno dell’impianto di Bellolampo da parte di una ventina di Comuni della Provincia.

Una doccia gelata anticipata questa mattina dalla nostra redazione, con il parere dell’Arpa che di fatto ha chiuso le porte ad un possibile solidarietà nei confronti dei comuni della Città Metropolitana. Fatto che, di conseguenza, ha portato i sindacati a ritirare lo stato di agitazione indetto nei giorni scorsi.

Lagalla: “Non posso firmare l’ordinanza”

A chiarire i contenuti e i termini dell’incontro, avvenuto intorno all’ora di pranzo presso Palazzo delle Aquile, è lo stesso primo cittadino del capoluogo siciliano. “Oggi, insieme all’assessore Mineo e ai vertici della RAP, ho incontrato i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL, UIL e FIADEL. È stato un cordiale e costruttivo momento di confronto. Al centro del tavolo è stata trattata anche la richiesta da parte di alcuni Comuni della provincia di Palermo di abbancare i propri rifiuti presso la discarica di Bellolampo”.

“Ho sempre chiarito che, da sindaco della Città Metropolitana, non avrei rilasciato un’ordinanza senza il parere favorevole dell’Arpa – sottolinea Lagalla -. Nella relazione dell’Agenzia, ricevuta nella serata di martedì 29 novembre, vengono messi in evidenza alcuni problemi che persistono nella discarica, quali la presenza dei rifiuti nei piazzali di Bellolampo. Pertanto, chiederò subito dei chiarimenti all’azienda Rap. Al momento, visti i rilievi esposti dall’Arpa, è con senso di dovere e responsabilità che invierò una nota nella quale specifico che mi trovo impossibilitato a firmare un’ordinanza che permetta di accogliere altri rifiuti provenienti da altri Comuni“.

I sindacati ritirano lo stato di agitazione

Dichiarazioni, quelle fatte dal primo cittadino, che hanno portato i sindacati di Rap ad un passo indietro. “Revochiamo lo stato di agitazione dei lavoratori di Rap – dichiarano i rappresentanti di Fp Cgil, della Fit Cisl, della Uiltrasporti e della Fiadel .-. Dopo le perplessità espresse dalla stessa Amministrazione comunale e dopo le nostre preoccupazioni sui rischi economico-finanziari e organizzativi di tale concessione, il parere dell’ARPA giunto nella serata di ieri ha tagliato la testa al toro. Al momento infatti si registra l’impossibilità di avviare operazioni di conferimento da altri comuni, prima Rap deve risolvere alcune problematiche di natura tecnica”.

Una protesta, quella messa in campo dai lavoratori, nata a tutela degli interessi aziendali. Ciò in quanto i rappresentanti sindacali hanno più volte rievocato quanto accaduto fra il 2019 e il 2020, quando proprio i conferimenti dalla Provincia contribuirono a sovraccaricare la sesta vasca di Bellolampo, provocando il conseguente trasferimento di rifiuti da Palermo verso altra sede, con relativi extracosti in capo a Rap.

Un problema al quale si uniscono i ritardi sulla consegna del primo lotto della settima vasca. Fine lavori previsto adesso per metà gennaio, anche se circolano voci di un possibile ed ulteriore rinvio. “La Regione dia una volta e per tutte la data reale della consegna del primo lotto della settima vasca. Le responsabilità di altri non possono ricadere su azienda e lavoratori, come già accaduto negli anni precedenti con la vicenda dei cosiddetti extracosti sostenuti dall’azienda e dal comune di Palermo”.

La relazione dell’Arpa

Una relazione frutto di un sopralluogo effettuato dai tecnici di Arpa nella giornata di venerdì 25 novembre. Data nella quale i rappresentanti dell’ente hanno verificato le operazioni di scarico di rifiuti provenienti da Palermo; il trattamento meccanico del TMB e l’abbancamento della spazzatura in IV vasca. Un giro per l’impianto non iniziato nel migliore dei modi. “All’ingresso, lungo la strada di accesso alla SP1, si riscontra la presenza di rifiuti in plastica depositati sul suolo o impigliati nella vegetazione. Segno di una cattiva gestione delle aree esterne”.

“Tutte le aree esterne e interne della piattaforma – prosegue la relazione – sono ricoperte di fango, colaticci e rifiuti aerodispersi“. Aree esterne sulle quali sono presenti circa 75.000 tonnellate di rifiuti arretrati. Di questi, 37.000 tonnellate sono di rifiuto tal quale, 10.000 di sopravaglia e 29.500 di sottovaglio. All’atto dell’ispezione erano presenti sette trituratori di cui, si legge, nella relazione, solo uno funzionante.

I dati sui conferimenti in IV vasca

Numeri che ai tecnici di Arpa non tornano nemmeno nel ritmo dei conferimenti in IV vasca. “Le potenzialità dell’impianto di trattamento meccanico non risulta coerente con il flusso descritto nella nota RAP. Volume che prevede trasferimenti giornalieri presso la IV vasca siano pari a 1850 tonnellate al giorno”. Comunicazioni nelle quali viene affermato che sono state conferite circa 61.500 tonnellate di rifiuti tratti. Alla media di cui sopra, “si sarebbero dovute abbancare in 33 giorni e non in circa quattro mesi di vigenza dell’ordinanza. Si ritiene pertanto non verosimile la previsione di completamento, entro la fine del periodo di validità dell’ordinanza, della rimozione, trattamento e abbancamento dei rifiuti giacenti nei piazzali, nella stazione di trasferenza e nonchè quelli prodotti giornalmente dalla città di Palermo”.

“Prima di avviare le operazioni di conferimento di rifiuti da parte dei Comuni della Provincia – conclude la relazione -, risulta improcrastinabile risolvere le problematiche gestionali evidenziate nel corpo della relazione“.

Randazzo: “Amministrazione risolva problemi di Palermo”

Una decisione sulla quale si è espresso il capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “Come avevamo denunciato permangono le criticità nel sito TMB di Bellolampo. La presenza di 76.500 tonnellate d’immondizia nei piazzali è una potenziale ‘bomba ecologica sulla testa dei cittadini palermitani. L’amministrazione Lagalla risolva i problemi e si attivi per potenziare ed incrementare il porta a porta e la raccolta differenziata ancora ferma a cifre ridicole“.

 

 

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