Giorgia Meloni, su Facebook, ha inaugurato la rubrica ‘Gli appunti di Giorgia‘ e ha subito parlato di uno dei temi più caldi del mondo: i pagamenti tramite POS, il dispositivo elettronico che consente di effettuare pagamenti mediante moneta elettronica: carta di credito, bancomat…

La premier ha detto: “Il piccolo importo attualmente individuato da noi è quello della sanzione. Oggi se un esercente rifiuta l’importo può avere una multa: fino a 60 euro noi non vorremmo obbligare il commerciante a dover accettare il pagamento elettronico. La soglia dei 60 euro è indicativa, può essere anche più bassa. Su questo c’è una interlocuzione con la commissione europea, perché il tema del pagamento elettronico è uno degli obiettivi del PNRR, quindi bisogna vedere come andrà a finire l’interlocuzione”.

E ancora: “In Italia l’unica moneta con la quale tu non puoi rifiutare di farti pagare è l’euro stampato dalla BCE. La moneta elettronica è una moneta privata, legale chiaramente, ma gestita dalle banche. È un servizio che ha un costo a carico dall’esercente. I commercianti pagano una commissione, io non pago di più, loro guadagnano di meno. Il che significa che questo obbligo di accettare il pagamento elettronico per pagamenti così bassi incide tantissimo sull’esercizio dei commercianti. Se il costo del pagare con il bancomat ricadesse su di me pagherei con il bancomat? Molti no, molti sceglierebbero di pagare il caffè in contanti e io penso che questa libertà debba valere anche per l’esercente. L‘evasione fiscale? Signori, da qualche anno abbiamo gli scontrini. Se non te lo danno lo puoi pretendere ma questo non vuol dire che persone che sono già in difficoltà debbano guadagnare sempre di meno, per cui se potrò dare loro una mano lo farò”.

Le reazioni

Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa, ha commentato su Facebook: “Appunti per Giorgia: fare marcia indietro (come sta già facendo) sull’obbligo di consentire pagamenti elettronici solo oltre i 60 euro; evitare pasticci sulle pensioni sbandierando prepensionamenti costosi per pochi fortunati e pensare alle prossime generazioni; spiegare agli elettori imbevuti di propaganda sovranista che sui conti pubblici è interesse dell’Italia accordarsi con la Commissione e che sui migranti serve +Europa alla faccia della retorica ungherese dell’Europa dei popoli e delle nazioni. Ecco, per cominciare”.

Carlo Rienzi, presente del Codacons: “Sul Pos il vero problema non è la soglia dei 60 euro per i pagamenti elettronici, ma l’assenza di sanzioni verso gli esercenti che rifiuteranno di accettare carte e bancomat dei clienti. La discussione sul limite dei 60 euro è fumo negli occhi che devia l’attenzione dal cuore della questione, ossia le multe verso i commercianti che rifiutano il Pos. Se infatti il Governo confermerà l’eliminazione delle sanzioni verso gli esercenti che impediranno ai consumatori i pagamenti con carta, risultato peraltro raggiunto solo dopo 8 anni di battaglie e pressing da parte del Codacons, è evidente che qualsiasi soglia sarà irrilevante: i negozianti potranno sempre rifiutare il Pos e per qualunque importo, senza il rischio di incorrere in conseguenze”.

“Per questo riteniamo che il Governo, con le sue decisioni sul Pos, stia avvantaggiando pochi danneggiando la totalità dei consumatori, costringendoli a ricorrere al contante per acquisti e pagamenti, con conseguente aumento delle spese per le operazioni di prelievo agli sportelli bancomat”, ha concluso.

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