Cimitero delle auto, luogo di abbandono di rifiuti e di incontri hot, anche in pieno giorno. Succede questo ed altro all’interno del parco Libero Grassi, un’area verde chiusa al pubblico solo in teoria visto che, sebbene la cittadinanza non possa accedere, alcuni incivili, approfittando di varchi presenti nella recinzione, entrano nella zona perfino con i camion. Lo dimostra la distesa infinita di carcasse di auto, abbandonate sul ciglio del parco e a pochi passi dal golfo di Palermo. Resti che si trovano lì da oltre due mesi, in attesa che qualcuno li tolga da lì.

Carcasse di auto all’interno del parco Libero Grassi

Parco Libero Grassi, cimitero delle auto

Una situazione più volte segnalata dai residenti di Acqua dei Corsari e non solo, dibattuta in più occasioni anche dal Consiglio della II Circoscrizione. Il degrado però continua, senza soluzione di continuità. A spiegare il degrado vissuto dall’area verde è il consigliere della II Circoscrizione Pasquale Tusa. “C’è un’apertura, una cancellata divelta. Gli ingressi con gli autoveicoli sono giornalieri. Non è normale. Stiamo parlando di uno spazio pubbblico che potrebbe essere un punto di riferimento per la cittadinanza, per i bambini, per passare un po’ di tempo qui visto anche il Belvedere presente. Purtroppo dobbiamo invece registrare ingressi illeciti, evidenziati anche dalle carcasse di auto presenti all’interno, che non danno giustizia a questo parco“. Tema, quelli dei passaggi aperti sul quale in passato si è più volte battuto l’ex consigliere comunale Paolo Caracausi. L’ex esponente di Italia Viva segnalò più volte all’ex Amministrazione Comunale il problema, senza però trovare riscontro.

Inviata lettera a Prefetto, Sindaco e Polizia Municipale

Parco Libero Grassi, cimitero delle auto

Un cimitero delle auto presente sul posto dall’inizio di ottobre. L’area è stata perfino posta sotto sequestro, ma le auto sono ancora lì a deturpare l’ambiente. Un pugno in un occhio sul quale la consigliera della II Circoscrizione Emanuela Lo Nardo ha chiamato in causa le principali istituzioni comunali. “Il Parco Libero Grassi è, ufficialmente, chiuso. Ci sono diversi varchi di accesso. Entrando da questi punti, alcune persone fanno di tutto. C’è chi abbandona rifiuti, chi addirittura auto. Sono giunte segnalazioni da parte di cittadini e residenti che lamentano gli ingressi illegali nel parco. Abbiamo inviato una nota al sindaco, alla polizia municipale e al prefetto per cercare di trovare una soluzione al problema degli abbandoni di rifiuti ed auto. Un luogo che dovrebbe essere simbolo totale e supremo di legalità – conclude Emanuela Lo Nardo – sta prendendo tutt’altra piega”.

La vicenda del parco Libero Grassi

cimitero delle auto al parco Libero Grassi

Da anni si parla in città dell’area verde di Acqua dei Corsari, che non ha però ancora visto la luce. Un’area che, nonostante una notevole quantità di investimenti, non ha ancora aperto i battenti.  Nel 2013 il Comune di Palermo ha intestato un’area di 11 ettari sulla Costa Sud nella zona di Acqua dei Corsari alla memoria di Libero Grassi. Un intitolazione simbolica, su una delle più belle e depredate aree della città. Sono trascorsi tanti anni ma il parco, come detto, non è ancora sorto.

Il problema è da riscontrare nella necessità di effettuare delle operazioni di bonifica del sottosuolo. Fatto per il quale sono in corso una nuova serie di carotaggi. Il Comune di Palermo ha ammesso ufficialmente nel 2018 che “è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti” e quindi ha approvato un progetto di fattibilità da 11 milioni di euro, ottenuti col bando regionale “PO FESR Sicilia 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.2.1”. “L’area è stata oggetto di una Analisi di rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli, è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti”. L’Analisi parla di metalli pesanti quali piombo, arsenico e stagno nel terreno, nel sottosuolo e nella falda, pericolosi per l’uomo.

Nel corso dell’ultima commemorazione del padre Alice Grassi, figlia dell’imprenditore simbolo della lotta al racket, aveva lanciato un ultimatum da presidente dell’associazione “Libero Grassi”. Se entro il 31 dicembre non avrà luogo la bonifica e non si accederà agli 11 milioni dedicati a quest’area verde, chiederà di togliere il nome del padre al parco.

 

Articoli correlati