Anche a Palermo si accendono le luci di Natale e iniziano i preparativi per le festività degli ultimi giorni dell’anno. Fra oggi e domani inizieranno a essere accese le zone del centro e brilleranno gli alberi che saranno installati alle estremità di via Emerico Amari. Un altro albero sarà installato a piazza Castelnuovo e l’altro di fronte all’ingresso della Camera di commercio.

Smontato il mercatino di Coldiretti, ora spazio all’albero di Natale

Fino a ieri sera complesso e laborioso smontaggio del villaggio Coldiretti che ha invaso tutta piazza Politeama e dintorni. Ma gli organizzatori hanno rispettato le priorità chieste dall’amministrazione: liberare per prima cosa l’area che deve ospitare l’albero di Natale, un abete di 13 metri, che secondo i programmi e le rassicurazioni sarà montato stanotte e oggi pomeriggio verrà acceso dal sindaco. Attorno sarà ricostruito un boschetto.

Un altro albero di fronte al porto

Un Albero gemello, stessa altezza e stessa varietà, sarà piazzato in via Emerico Amari, di fronte al porto, dove ci sarà un info point di Impresa digitale. Infatti l’allestimento di entrambe le postazioni natalizie è a cura della Camera di commercio che attinge per 80 mila euro a un fondo nazionale di Unioncamere per la promozione delle imprese. Il presidente di Camera di commercio, Alessandro Albanese, ha prima di destinare le somme, ascoltato i desiderata delle associazioni che da parte loro hanno appunto voluto dare luce al Natale per “illuminare la ripresa”.

Svelato il “mistero” del masso di cemento

Un’iniziativa che, come chiarito dall’assessore alla Cultura Giampiero Cannella, fa parte di un carnet di iniziative più articolato. “Si tratta di un albero di abete. E’ un’iniziativa in partnership fra Comune di Palermo e Camera di Commercio, ma viene finanziata da quest’ultimi. Fa parte di un programma di iniziative organico che riguarderà via Libertà, piazza Castelnuovo e via Amari. Entro l’Immacolata sarà tutto installato”. Qualcuno però si chiede il motivo del precedentemente posizionamento della base, in particolare su un terreno come quello delle maioliche, frutto del duro lavoro degli artigiani facenti capo a Confartigianato. Ciò al netto del fatto che il sopracitato abete, comunque, si sarebbe dovuto posizionare in un’altra posizione.

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