I disallineamenti fra il Comune di Palermo e le società Partecipate. Di questo si è dibattuto questa mattina in Consiglio Comunale a proposito del rendiconto 2021, documento contabile che fungerà da “sostituto” anche al bilancio di previsione 21-23, così come previsto dal decreto aiuti bis approvato a Roma. Tutti i principali esponenti dei “bracci armati” dell’Amministrazione sono intervenuti nella seduta di Consiglio Comunale odierna dedicata all’annosa questione delle partite contabili aperte. Nota dolente più volte sottolineata e ricordata anche dal ragioniere generale Bohuslav Basile. Un atto che sarà propedeutico anche alla discussione sul bilancio di previsione 22-24, anch’esso commissariato come il suo predecessore 21-23.

Il pensiero della Giunta sul rendiconto 2021

Un lungo dibattito, quello di questa mattina, nel quale si sono avvicendati i vari esponenti delle società Partecipate. Dopo una breve capigruppo con relativa sospensione, sono arrivate alcune domande dai banchi dell’opposizioni. Dubbi a cui ha così risposto l’assessore all’Ambiente Andrea Mineo. “Il bilancio d’esercizio del 2021 è un documento che chiude con un utile di 380.000 euro – ha commentato -. Presenta disallineamenti con le Partecipate per 68 milioni di euro. Importo ridotto significativamente con le delibere inerenti la TARI e con la risoluzione del contenzioso con la Curatela ex Amia. Così come riconosciuto dalla relazione del Collegio dei Revisori, c’è stata una netta riduzione di queste partite non riconciliate. Questa riconciliazione delle partite ha trovato allocazione sia nel rendiconto 2021 ma anche nel previsionale 22-24″.

Pensiero condivisa dal collega di Giunta Maurizio Carta. L’esponente con delega ad Amat ed Amg ha chiarito il suo pensiero sul futuro delle Partecipate. “Credo che possiamo condividere il fatto che il Comune di Palermo debba cambiare il modo in cui guarda alle sue Partecipate. Iniziare a valutarle come aziende vere e proprie. E’ quello che stiamo facendo in piena sinergia con le governance”.

“Abbiamo costituito dei tavoli proprio per questo fra Socio (Comune) e Azienda (Partecipata). Dobbiamo agire in termini di rilancio. Il problema non è stabilire se i disallineamenti sono protetti, accertati o altro. I cittadini ci chiedono che i servizi funzionino. Il problema è che mentre sistemiamo i conti con le aziende, ad esempio c’è un tavolo con Amat sul tema del contenzioso, deve corrispondere un migliormento dei servizi. Lì ci misureremo per capire, risorse alla mano, in che modo riteniamo dovere remunerare costi, anche attraverso un piano di avviamento. Siamo disposti ad aiutare il futuro modello aziendale“.

Amat, contratto di servizio e risoluzione contenzioso. Assente Cimino

In un momento storico nel quale il sindaco Roberto Lagalla ha introdotto il tema del rinnovamento delle governance della Partecipate, non si può non notare l’assenza in aula di Michele Cimino, presidente di Amat. I vertici aziendali, già attesi nella seduta d’aula di ieri, hanno deciso di schierare questa mattina la vicepresidente Alessandra Sinata. Secondo quanto riferito dalla stessa dirigente, il presidente non ha potuto presenziare in quanto “non in sede”.

L’esponente di Amat ha relazionato all’aula i problemi fra la Partecipata che si occupata della gestione del trasporto urbano e il Comune di Palermo. “L’Amat ha chiuso il bilancio 2021 in attivo di 7,4 milioni di euro. Questo dato è frutto del “vuoto per pieno” della pandemia, con la relativa assenza di percorso chilometrico. Come dato importante va sottolineata l’assunzione in azienda di oltre 200 autisti ed altri ne entreranno. L’Amministrazione ha attivato dei tavoli tecnici, in particolare su due annosi problemi: la necessità di un nuovo contratto di servizio e la risoluzione del contenzioso tributario. I tavoli sono tuttora in corso“.

Da Rap: “Bilanci a posto nonostante credito di 60 milioni”

Decisamente sintetico l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso. Il dirigente della Partecipata di piazzetta Cairoli ricorda però al Consiglio Comunale e agli assessori presenti i crediti vantati dall’azienda. “I nostri conti sono da sempre assolutamente puntuali. Non abbiamo retaggi particolari. Approfitto per l’occasione per ricordare che avanziamo qualcosa come 60 milioni di euro ma, nonostante ciò, il nostro bilancio non crea nessun problema“.

Sulla vicenda di Rap si è espresso l’assessore al Ramo Andrea Mineo. L’esponente di Forza Italia ha così risposto alle domande mosse dai banchi dell’opposizione, in particolare da Carmelo Miceli e da Ugo Forello, che hanno ancora una volta ribadito le difficoltà operative vissute dalla commissione Bilancio.

“E’ chiaro ed evidente che si lavorerà ad un tavolo di confronto fra Socio ed Aziende e, con questa metodologia, stiamo affrontando tutte le partite. Ciò ci ha portato, con riguardo a Rap, ad eliminare una condanna che riguardava anche l’azienda per un importo da 56 milioni di euro, che ha ridotto questa esposizione sul fondo accontonamenti di 41 milioni di euro e che porterà a corrispondere l’ultima quota di pagamenti alla curatela da 9 milioni invece che 50. Infine, è un’operazione che va a patrimonializzare l’azienda con tutto il compendio impiantistico di Bellolampo”.

Gli interventi chiesti da Amap

Intervento preceduto da quello dell’amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino. Azienda sulla quale, nelle scorse settimane, si è più volte dibattuto in Consiglio Comunale. “Il bilancio di Amap nel 2021 si è chiuso con un saldo attivo di 14,5 milioni di euro. Nei confronti del Comune, noi abbiamo sostanzialmente due attività. Una riconducibile ad un contratto di servizio sulle caditoie stradali, di circa 4,7 milioni, su cui c’era un credito residuo di 1,9 milioni di euro, risolto a marzo 2022. E poi i rapporti che intercorrono fra Amap e Comune per fornitura idrica, che ha portato ad un disallineamento di 700.000 euro.

“Su questo fronte – ha evidenziato Di Martino -, il segretario generale ha immediatamente coinvolto gli uffici. Dalle riunioni effettuate, sono emerse delle criticità. Fra queste, la mancanza della ricevuta delle fatture e la questione legata agli immobili intestati al Comune di Palermo ma di fatto assegnati a soggetti terzi. Ciò al di là della questione legata alla revisione dei conguagli”.

Un milione di euro di partite aperte per Amg

Due le partite aperte invece per Amg, società che si occupa della gestione degli impianti d’illuminazione in città e rappresentata oggi dal presidente Domenico Macchiarella. “Il nostro disallineamento è di circa 1 milione di euro, composto da due macroaree. Da un lato quella relativa ai fondi FAS, che hanno finanziato opere di efficentamento e realizzazione di nuovi impianti per cui abbiamo curato la progettazione. Partite che sono state oggetto di una diversa interpretazione da parte della ragioneria. Fino al 2020, questa partita da 600.000 euro era inserita fra le partite conciliate. Dopodichè è stata considerata in maniera diversa”.

L’altra parte che compone la somma, circa 400.000 euro, è per servizi che abbiamo reso e su cui l’azienda rivendica il pagamento. Il Comune non le ha mai riconciliate, ma per noi sono dovute. Noi chiudiamo questo bilancio con 800.000 euro di utile, al netto del contratto integrativo che ha generato una diminuzione dell’ammontare dei canoni di 1,4 milioni di euro. Su un bilancio di 30 milioni di euro non è neutro come intervento”.

Reset e i problemi di programmazione del futuro

In pareggio di bilancio invece Reset, partecipata che si occupa di diversi servizi. Fra questi, quelli di cura del Verde cittadino. A riferire in aula per conto dell’azienda è Pia Schillaci, presidente del Collegio Sindacale. L’esponente della Partecipata si è soffermata sulle difficoltà a programmare il futuro e sui relativi problemi di gestione del personale. “E’ il settimo anno di vita della società, che cerca di gestire il tutto al netto delle difficoltà. I dipendenti hanno un contratto di 34 ore. Il problema della gestione del personale è difficoltoso, ma è da lì che arrivano tutti i ricavi dell’azienda. Abbiamo ricavi per 31 milioni ed un costo del personale che si aggira fra i 28 e 29 milioni. A volte siamo costretti a chiedere gli straordinari ai dipendenti, soprattutto su cimiteri e canile. Non abbiamo un piano industriale. Abbiamo un contratto rinnovato di anno in anno”.

Grande problema riguarda il piano industriale, respinto proprio qualche settimana fà dal collegio sindacale. “Abbiamo fatto una bozza, ma nella realtà abbiamo fatto soltanto la nostra certificazione – ha dichiarato -. Non avendo un contratto biennale o triennale, ci manca la continuità. Questa è una delle criticità di Reset. Chiaramente, dalle società Partecipate, ci vengono affidati dei servizi ad extracontratto. E con quelli riusciamo a mantenere gli equilibrio. Senza non ci riusciremo. Il bilancio 2021 è in attivo di 5000 euro, in pratica un pareggio di bilancio. Sul fronte dei disallineamenti, abbiamo una partita non riconciliata da 104.000 euro”.

Poco roba invece le partite aperte riguardanti Sispi. L’azienda che si occupa dei sistemi telematici del Comune vanta però seri problemi a livelli dirigenziali, essendo ancora “senza testa”. “Il disallineamento relativo al 2020-21 – ha commentato l’ingegnere Morreale, intervenuto in aula per conto dell’azienda – riguarda una sola fattura per un importo di 7500 euro, per alcuni lavori fatti su Palazzo Galletti. Una fattura su cui sono in corso le operazioni della documentazione per la chiusura dell’esercizio. Abbiamo chiuso l’esercizio con un attivo di circa 86.000 euro”.

Voto nel weekend

A chiusura di seduta, il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo ha aggiornato l’aula a giovedì 8 dicembre. Difficile pensare però che Sala delle Lapidi decida di riunirsi domani. Più facile che la seduta slitti a venerdì, con l’audizione dei relativi capi area di settore. Il voto è quindi atteso nel weekend, in modo da potere così liberare il campo verso il bilancio di previsione 22-24. Documento che, come sopra ricordato, attende il parere del Collegio dei Revisori. A proposito di ciò, dall’ente hanno chiarito che l’atto in questione arriverà in tempo utile per la discussione generale che, con ogni probabilità inizierà nella settimana natalizia.

 

 

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