Rinuncia alla prescrizione e viene assolto con formula piena. E’ la storia del dirigente del Comune di Castellammare del Golfo, nel Trapanese, Simone Cusumano. L’ex funzionario, oggi in pensione, finito sotto processo per abuso d’ufficio dopo l’esposto in Procura presentato da alcuni residenti di via Menotti, a Scopello, borgata della cittadina marinara. L’ingegnere capo nel 2014 diede l’ordine di rimuovere una catena che ostruiva il passaggio in questa strada. Secondo i residenti era un abuso, oggi il tribunale riconosce la correttezza della scelta del dirigente.

Il sospetto

Una vicenda su cui aleggiava anche un sospetto di presunti interessi personali da parte del dirigente. Infatti in quella strada insisteva il negozio della moglie di Cusumano. Per cui, secondo coloro che fecero il ricorso, l’apertura al pubblico avrebbe agevolato l’esercizio commerciale. Nel corso del dibattimento, però, è stato dimostrato che la rimozione della catena non avrebbe procurato alcun aumento del traffico veicolare. Inoltre l’immobile in cui insisteva l’esercizio commerciale non era di proprietà di Cusumano e la strada era già un bene demaniale. E quindi si è arrivati alla conclusione che non avrebbe agito per favorire la consorte.

Il procedimento disciplinare

Il provvedimento di rimozione della catena era arrivato su input dell’allora sindaco Marzio Bresciani. Proprio per la contesa riguardo al fatto che in realtà quella strada fosse un bene demaniale, e quindi pubblico. Non poteva dunque essere chiusa al pubblico. Da qui arrivò l’input dell’ingegnere Cusumano che a sua volta ordinò all’allora impiegato di eseguire la rimozione. Ma quest’ultimo si rifiutò per via del contenzioso che si stava instaurando. E per l’impiegato arrivò anche una sanzione disciplinare.

La rinuncia alla prescrizione

La vicenda però andò avanti al punto che sfociò prima in una denuncia e poi in un rinvio a giudizio per Simone Cusumano. Nel frattempo il funzionario avrebbe anche potuto far leva sulla prescrizione ma decise per la rinuncia. “Il mio assistito era sicuro della sua innocenza e correttezza – ha evidenziato l’avvocato di Cusumano, Fabio Sammartano -. Il mio cliente si riserva di avviare azione legale contro chi ha generato questo inutile processo”.

Articoli correlati