Ancora un agente di polizia penitenziaria aggredito nel carcere “maresciallo Di Bona” dell’ex Ucciardone a  Palermo. Lo rende noto il vice segretario regionale Cnpp, Maurizio Mezzatesta. “L’aggressione – racconta il sindacalista – è avvenuta nel primo piano della nona sezione”. Qui un giovane detenuto, al rientro in sezione dopo una telefonata alla famiglia, ha pensato di sottrarre le chiavi all’agente. Lo avrebbe sequestrato  impedendogli di uscire dal cancello di sbarramento e ha tentato di aprire le celle di altri detenuti.

Intervento tempestivo dei colleghi

Il peggio è stato evitato grazie all’intervento tempestivo di altri colleghi. “Siamo stanchi, di dover denunciare questo tipo di episodi, lo diciamo da tempo che all’Ucciardone manca il personale, – aggiunge Mezzatesta -. In questa struttura da anni vi sono carichi di lavoro insostenibili. Il personale spesso subisce continui stravolgimenti del turno e del posto di servizio. Un cambio di rotta è quello che chiede il Cnpp, l’eccezionalità non può diventare la regola e questo oramai avviene da anni. La situazione ormai è molto più che drammatica”.

Trasportato all’ospedale per le cure

L’agente è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia a Palermo. “Esprimiamo la nostra solidarietà – conclude Mezzatesta – e gli auguri di pronta guarigione”.

L’aggressione a Siracusa

Non è solo il carcere Palermitano dell’Ucciardone a soffrire queste situazioni. Poco prima della fine dell’anno scorso nel carcere di Siracusa un agente di polizia penitenziaria venne aggredito. Picchiato con calci e pugni da un gruppo di detenuti. L’episodio è stato denunciato da Salvatore La Rocca, sindacalista del Sippe.  Solo l’intervento di altri colleghi ha evitato il peggio. Qualche giorno prima i deputati del Pd, il senatore Antonio Nicita ed il parlamentare Ars Tiziano Spada, si erano recati sia nel carcere di Siracusa sia di Augusta. Al termine della visita ribadirono la precarietà delle condizioni delle strutture per via di una cronica mancanza di personale tra la polizia penitenziaria che deve controllare una popolazione carceraria sempre più numerosa.

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