“Il fatto nuovo che prima non era noto è l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori”. E’ quanto scrive in un passaggio delle motivazioni la Procura della Figc per spiegare l’iniziale assoluzione da parte della giustizia sportiva.

La sentenza

“Il fatto nuovo – come è stato efficacemente sottolineato dalla Procura federale – è l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata. Un quadro fattuale – quello appena citato – dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus S.p.A. e che hanno tutti una “natura essenzialmente confessoria. Semmai, con una aggravante distintiva rispetto a qualunque precedente: proprio con specifico riguardo alla FC Juventus S.p.A., colpisce la pervasività ad ogni livello della consapevolezza della artificiosità del modus operandi della società stessa”.

De Siervo: “Strano pensare Juve unica colpevole”

“Quello che è successo ha lasciato tutti un pò perplessi per la tempistica che ha creato a tutti più di un imbarazzo. È difficile pensare che la Juventus sia l’unica responsabile di un sistema di plusvalenze che è purtroppo ben diffuso sia in Italia che all’estero. Io mi auguro, anche per il ruolo che ricopro, che tutto possa concludersi per il meglio”. Lo ha detto Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. “Prima di esprimere un giudizio definitivo aspettiamo le motivazioni – ha aggiunto – e inviterei gli organi preposti, FIFA in primis, ad individuare dei principi e delle regole che possano essere spiegati bene al pubblico. C’è una grande confusione, le persone non capiscono perché si punisce una squadra sì e un’altra no quando le plusvalenze si fanno in due. Bisogna capire cosa è stato giudicato così grave da portare ad una penalizzazione talmente importante. È un tema che si potrà risolvere con delle norme”, ha concluso.

Articoli correlati