Sono state danneggiate a Bagheria le targhe che ricordano Pietro Busetta, ucciso dalla mafia il 7 dicembre 1984. Busetta lavoratore fu vittima innocente 37 anni di una vendetta trasversale.

La sua colpa essere il cognato di Tomasso Buscetta, l’uomo di cosa nostra, che con la sua collaborazione aveva permesso al giudice Giovanni Falcone di conoscere i segreti dell’organizzazione.

Le targhe erano installate davanti agli uffici comunali di via Federico II, sede dell’ex Dap e nel giardino di piazza Vittime della mafia nei pressi di piazza Garibaldi.

“Questo è lo scempio che capita quando si abbassa l’attenzione, quando si pensa che tutto ormai è passato.  Grazie al Lions Club e a tutte quelle persone oneste che lottano per riportare l’attenzione su questo tema, per riportare l’attenzione su mio nonno e per far sì che la “memoria” non vada mai persa – dice il nipote Pietro Busetta –  Oggi lo Stato e tutti gli organi d’informazione ricordano la conclusione del maxi processo: penso sia doveroso ricordare anche le vittime innocenti, mietute dalla mafia per provare a sovvertirne le sorti, invano fortunatamente”.