Aveva organizzato via chat attraverso i social la fuga d’amore con una minorenne. Ma è stato scoperto dai genitori della ragazzina. E quando questi hanno interrotto ogni tipo di comunicazione tra i due sono diventati bersaglio di persecuzioni. Nel catanese arrestato un ventenne dalla polizia. Le accuse sono di atti persecutori in danno di una minorenne e dei suoi genitori. Infatti il giovane, una volta scoperto dell’opposizione dei genitori della sua “amata”, è andata in escandescenze. Ha iniziato a perseguitare i coniugi con minacce ed anche presentandosi più volte sotto casa loro. Sino a che i genitori della minorenne sono stati costretti a presentare denuncia.

L’arresto stabilito dal Gip

La Procura distrettuale di Catania, a seguito di indagini del centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale, ha chiesto l’arresto del giovane. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha autorizzato la custodia cautelare. L’attività investigativa trae origine dalle denunce dei genitori di una minorenne di 13 anni che aveva organizzato una fuga con un 20enne conosciuto sui social. L’adolescente avrebbe conosciuto l’arrestato tramite una chat, intrattenendo con lo stesso un “rapporto affettivo virtuale”.

La fuga d’amore interrotta sul nascere

L’intenzione del giovane sarebbe stata quella di organizzare una fuga con la minorenne. Ma i genitori della ragazzina, venuti a conoscenza della vicenda, hanno immediatamente bloccato tutti i canali di chat e social. Canali che erano utilizzati dai due per intrattenere i loro rapporti virtuali. A questo punto, il ragazzo, con rabbia e risentimento, si sarebbe più volte presentato sotto casa della minore. Ha minacciato gravemente i suoi parenti riuscendo, anche, ad impossessarsi fraudolentemente dei vari profili social in uso alla famiglia.

Comportamento persecutorio

Il comportamento persecutorio del giovane avrebbe così indotto i genitori della minore a presentare varie denunce e non solo. Più volte infatti hanno chiamato in ore serali le forze dell’ordine per chiedere un loro intervento. L’ordinanza di arresti domiciliari dispone, anche, un espresso divieto di utilizzare tutti i dispositivi informatici o telematici.

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