Ha perso la mano destra un bambino di 10 anni che ieri ha raccolto un petardo inesploso che è scoppiato poco dopo. La tragedia è avvenuta nella zona di contrada Capraro, in via Alberto Sordi, una strada limitrofa alla strada provinciale 2 che collega Vittoria ad Acate nel Ragusano.

L’esplosione ha spappolato l’arto

Il bambino, di origini tunisine, subito soccorso da alcuni vicini e poi caricato in ambulanza, è stato trasportato all’ospedale Guzzardi di Vittoria, e poi trasferito al Cannizzaro di Catania, dapprima al Trauma center, poi nel reparto di chirurgia plastica.

Il bimbo ha perso la mani

Purtroppo i medici non hanno potuto fare nulla per salvare l’arto. La prognosi è ancora riservata, ma il bambino non sarebbe pericolo di vita. Sull’episodio indaga la Polizia. Il bambino, giunto in Italia con i genitori e un fratello, vive nella comunità di accoglienza Gerico.

Un caso simile nel Palermitano a Capodanno

Nel giorno di Capodanno  un bimbo di 12 anni è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo con una brutta ferita da esplosione da petardi. Le condizioni dell’arto sono compromesse tanto che il ragazzo è stato trasferito al reparto specializzato che si trova al Policlinico.  Ha perso tre delle cinque dita della mano dopo che ha raccolto un petardo non esploso. E’ successo in via Fiume Falco.

Ha raccolto il petardo da terra

La mattina dopo l’ultimo giorno dell’anno, secondo quanto ricostruito, il piccolo ha raccolto il botto da terra non appena l’ha  preso in mano l petardo è esploso provocando gravissime ferite. I sanitari del 118 hanno preso il piccolo e portato al pronto soccorso dell’ospedale Cervello. Dopo la prima medicazione il bimbo è stato portato al centro della mano al Policlinico reparto specializzato. Le dita non si distinguevano più. “Abbiamo eseguito un intervento delicatissimo – spiega Adriana Cordova il primario di Chirurgia Plastica dell’ospedale Policlinico di Palermo dove c’è un centro specializzato per la ricostruzione della mano – L’arto era devastato dall’esplosione. Siamo riusciti a ricostruire e salvare il pollice e il mignolo”.