Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL per l’attuazione delle Autonomia regionale differenziata. Il sì al cosiddetto ‘ddl Calderoli‘ è stato accompagnato da un applauso.

Adesso, in base allo schema di intesa preliminare fra Stato e Regione, dopo il parere della Conferenza unificata o comunque entro 30 giorni, le Camere hanno 60 giorni “per l’esame da parte dei competenti organi parlamentari, che si esprimono con atti di indirizzo”, udito il presidente della Giunta regionale.

L’articolo 5 del DDL, inoltre, afferma che “le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per l’esercizio da parte delle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di Autonomia sono determinate da una Commissione paritetica Stato-Regione. Fanno parte della Commissione, per lo Stato, un rappresentante del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, un rappresentante del Ministro dell’economia e delle finanze e un rappresentante per ciascuna delle amministrazioni competenti e, per la Regione, i corrispondenti rappresentanti regionali”.

“L’intesa – prosegue l’articolo – individua le modalità di finanziamento delle funzioni attribuite attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi erariali maturato nel territorio regionale”.

Le reazioni

La premier Giorgia Meloni ha commentato: “Questo provvedimento dimostra ancora una volta che questo governo manterrà gli impegni presi. La coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una bussola”.

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, ha dichiarato: “Con il via libera in Consiglio dei ministri inizia ufficialmente il percorso del ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata. È un giorno storico. Una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità”.

“L’Italia – ha aggiunto Calderoli – è un treno che può correre se ci sono regioni che fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”.

Debora Serracchiani, capogruppo del Partito Democratico, ha dichiarato che “siamo molto preoccupati perché è un testo che già non ci piaceva prima e pare che le modifiche che sono state apportate da ultimo lo abbiano addirittura peggiorato, i nostri governatori sono già usciti dicendo che lo considerano inaccettabile e quindi faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per cambiarlo”.