Ancora una tragedia a largo della Sicilia. Ci sono anche 8 persone morte su un barcone di migranti che è stato soccorso da una motovedetta della Guardia costiera arrivata nella notte al molo di Lampedusa. I militari hanno soccorso l’imbarcazione, con a bordo decine di nordafricani e anche i cadaveri. Il soccorso è avvenuto, in realtà, in acque Sar maltesi.

Neonato gettato in mare

Le circostanze della tragedia sono ancora più drammatiche di quanto non sia apparso al primo soccorso. Oltre agli 8 morti ci sarebbero due dispersi mentre il cadavere di un neonato sarebbe stato gettato a mare durante la traversata

Sul barcone anche donne incinte

Fra gli 8 cadaveri ci sono anche quelli di tre donne, una delle quali incinta. Tra i migranti salvati, che dovrebbero essere 46, anche due donne incinte. “Rivolgo un appello al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il Governo non ci lasci da soli a gestire quest’immane tragedia. Aiutateci, in questo modo non riusciamo più a gestire” ha detto il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, mentre sta raggiungendo molo Favarolo dove fra meno di un’ora arriverà l’imbarcazione della Guardia costiera con i migranti.

Il drammatico racconto

Secondo il drammatico racconto dei sopravvissuti sarebbero morti di fame e di freddo i 5 uomini e le 3 donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza, che sono stati ritrovati ieri sera dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera che ha effettuato il soccorso di un barcone a 42 miglia da Lampedusa, in acque Sar Maltesi. A riferirlo ai soccorritori prima e alla polizia dopo, non appena giunti all’hotspot di contrada Imbriacola, sono stati i 42 migranti superstiti. Tutti erano bagnati fradici, infreddoliti e disidratati. I migranti hanno raccontato ai mediatori culturali di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle ore 3 di sabato scorso con l’imbarcazione di 6 metri dopo essere stati per mesi rinchiusi in una safe house di Mahdia. Le salme di chi non è riuscito ad arrivare vivo a Lampedusa sono state portate, dopo lo sbarco al molo Favarolo, nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove dovranno essere sottoposte ad ispezione cadaverica.

I dispersi e il neonato

Ci sarebbero anche due dispersi, sempre secondo quanto raccontato dai migranti. I superstiti hanno riferito che sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che, a causa del freddo, è morto durante il viaggio e la madre, per disperazione, lo ha gettato in mare. Un uomo s’è tuffato in acqua sperando di recuperare il corpo del neonato, ma sarebbe annegato fra le onde. Anche la madre del piccolo è morta poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. Ed il suo cadavere, così come quello degli altri sette compagni di viaggio, è stato lasciato all’interno dello scafo.

Due barconi soccorsi poco prima prima

Qualche ora prima, erano stati soccorsi, dalle motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza, altri due barconi con a bordo complessivamente 75 persone. Sul primo natante, con 37 persone originarie di Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea e Senegal, anche 14 donne, una delle quali incinta, e un minore.

 

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