I cani randagi hanno ucciso 21 pecore ad un pastore di Marineo. L’aggressione al gregge ha creato un grave danno all’allevatore che non è riuscito a contrastare da solo la ferocia dei cani che ha assalito gli ovini mentre pascolavano. Un perdita enorme resa ancora più amara dalla legge regionale dello scorso anno in tema di randagismo che non prevede più alcun risarcimento per gli allevatori colpiti da queste aggressioni.

“E’ una legge che va riscritta in diversi punti afferma Paolo Ingrassia sindacalista della Uil all’Asp di Palermo – Quanto successo a Marineo capita in tutta la regione e gli allevatori incolpevoli restano soli e senza ristori”.

Ma la lotta al randagismo è resa ancora più complicata da altre norme previste dalla legge.

“Con la vecchia norma l’applicazione del microchip nelle strutture pubbliche era gratuita – aggiunge Ingrassia – mentre la nuova norma prevede dei costi eccessivi e disincentivanti che, nel tempo, produrranno un incremento dei cani non identificati e, di conseguenza, un aumento del fenomeno randagismo. Servono 20 euro per l’iscrizione all’anagrafe di un soggetto singolo; 80 euro per l’iscrizione all’anagrafe di cucciolate superiori a tre soggetti; e 10 euro per le variazioni di proprietà dell’animale già iscritto”.