L’ex assessore regionale Bruno Marziano è il leader della corrente del Pd di Siracusa che sostiene la candidatura di Elly Shlein alla segreteria nazionale. La parlamentare è stata a Siracusa ieri sera nella sede dell’Urban center ma a margine dell’incontro, Marziano ha parlato delle scelte locali del Pd, soprattutto in vista delle elezioni che si terranno in 5 Comuni, tra cui nel capoluogo.

“Voglio, però, dire prima che siamo la provincia siciliana – taglia corto Marziano – in cui il tesseramento è raddoppiato rispetto al congresso precedente. Tre anni fa si registrarono circa 1100 iscritti, allo stato abbiamo superato i 2 mila. L’elezione del candidato alla segreteria nazionale, in particolare la sfida tra Schlein e Bonaccini,  ha dato un forte entusiasmo.

Marziano, si farà questo congresso provinciale del Pd?

Se c’è una spinta a rifare prima delle elezioni amministrative un congresso provinciale nessun problema ma non potrà che essere divisivo per la natura dei congressi, in cui si ci misura. Io credo, invece,  che il Pd, in relazione alle amministrative in programma nel Siracusano, abbia già preso una decisione legittima.

Quale è?

La scelta di avere un commissario (il senatore Antonio Nicita ndr) che ci conduca alle elezioni amministrative mantenendo la decisione politica di circa un anno e mezzo fa, cioè di costruire un centrosinistra, il più ampio possibile, che si misuri per portare il proprio candidato al successo elettorale.

Che criteri saranno adottati?

Naturalmente, ci sono situazioni diverse: a Carlentini, ad esempio, abbiamo un sindaco uscente, Giuseppe Stefio,  che è persona perbene, competente e con ottima esperienza amministrativa.

E su Siracusa? Che è il piatto forte delle elezioni?

A Siracusa, un anno e mezzo fa c’è stata una rottura fra il Pd e l’attuale sindaco che da esponente super partes è diventato di parte, esponente di un partito (Azione ndr), schierando i suoi assessori nelle liste nella scorsa tornata elettorale per le Politiche. La decisione del Pd fu quella di uscire dalla giunta e di costruire un percorso di centrosinistra alternativo a questa amministrazione.

Quindi il Pd sarà alternativo al sindaco alle elezioni?

Assolutamente sì, per quello che mi riguarda. A meno che non dovesse esserci un ribaltamento degli organismi dirigenti ma questo significherebbe un nuovo congresso cittadino, che dovrebbe rivedere la precedente decisione di tagliare i ponti con Italia. Allo stato dei fatti, questa ipotesi non è in campo.

Il Pd ce l’ha un candidato?

Il Pd ha i suoi candidati a sindaco che sottoporrà al confronto con gli altri ma ha fatto la scelta di non pretendere di indicare il candidato della coalizione. Il punto è di sederci attorno ad un tavolo con tutte le forze che condividono questo percorso e questo programma per poi trovare insieme il candidato migliore.