In tutto 43 anni di carcere per gli imputati di una rapina mortale che andò a segno a Terrasini, nel Palermitano, nel 2019. Anche in appello, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, ha retto l’accusa della Procura nei confronti del commando che provocò la morte della vittima rapinata in casa sua. La pena più alta, confermata in toto, è per Donald Cucchiara Di Leo, che ha avuto 13 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Dario La Perna ha avuto invece 10 anni e 11 mesi, Gaspare Polizzi e Francesco Lo Piccolo 10 anni a testa. Per questi ultimi tre ci sono state delle lievi riduzioni della custodia in carcere per quella tragica rapina.

Il fatto

La vicenda era quella di Mercurio Nepa da tutti conosciuto come Mike, 84 anni, il facoltoso italo-americano che aveva fatto ritorno a Terrasini. La notte del 9 settembre del 2019 i rapinatori lo sorpresero nel sonno nella sua abitazione. Lo legarono e imbavagliarono per portargli via i risparmi che teneva in casa. Ma a causa proprio del bavaglio e forse anche per lo spaventò l’uomo perse la vita.

Le indagini e le ammissioni

Francesco Lo Piccolo, Gaspare Polizzi e Dario La Perna, una volta scoperti, ricostruirono davanti agli inquirenti quanto successo. Hanno sostenuto il fatto che non avevano alcuna intenzione di uccidere. Gaspare Polizzi in particolare ha detto di avere visto morire Mike Nepa, mentre Lo Piccolo ha raccontato di avere detto ai complici di togliere dal volto l’asciugamano. Poi è salito al primo piano e, dopo avere preso circa 10 mila euro, è fuggito senza tornare più nella stanza dove si trovava l’anziano. Le indagini sull’omicidio sono state condotte dai carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Giulia Beux e Luisa Bettiol.

La soffiata e la svolta

Un’inchiesta lunga e laboriosa  che ha avuto una svolta dopo una soffiata. Per trovare le prove i militari hanno utilizzato intercettazioni e tabulati telefonici. A rendere più solide le accuse anche il lavoro dei militari del Ris di Messina nell’abitazione in via Venezia dove è avvenuto il delitto. Infine anche Dario La Perna rispose alle domande del giudice, ammettendo le sue responsabilità. L’unico ad essere rimasto in silenzio all’inizio di questa inchiesta davanti al gip è stato Donald Cucchiara Di Leo.

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