“Un imprenditore, in forma riservata, mi disse di aver ricevuto richieste illecite ma senza farmi i nomi degli autori, a quel punto informai i carabinieri”. Lo ha detto il sindaco di Portopalo, Gaetano Montoneri, nel corso di una conferenza stampa, legata all’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto di due consiglieri comunali, Corrado Lentinello e Rachele Rocca, rispettivamente ex assessore all’Ecologia ed ex vicesindaco della giunta Montoneri, e dell’ex consulente del primo cittadino, Antonino Rocca, accusati di aver esercitato pressioni ad alcuni imprenditori aggiudicatari di  appalti del Comune di Portopalo per ottenere dei favori.

“Non sapevo nomi autori richieste illecite”

“Mi rivolsi all’allora tenente dei carabinieri della Compagnia di Noto ma non sapevo chi fossero quelle persone, per la semplice ragione che l’imprenditore non fece alcun nome. Peraltro essendo un pubblico ufficiale, avevo l’obbligo di legge di trasmettere quanto segnalatomi alle forze dell’ordine. Da allora, sono iniziati, da come ho letto sulle testate giornalistiche controlli sull’attività amministrativa, corredati da intercettazioni ambientali. Non ero a conoscenza di tutto questo” ha tenuto a precisare il sindaco di Portopalo.

“Nel 2020 avevo solo presentato una denuncia ai carabinieri per delle scritte ingiuriose apparse all’ingresso del paese”. Il sindaco, che nel corso del suo intervento, non ha mai nominato gli indagati ha anche sostenuto di “essere rammaricato per quanto accaduto ed auspico che gli interessati possano provare estraneità ai fatti”

“Il sindaco ha avuto un ruolo, accuse non fondate”

Secondo Luca Celeste, compagno di Rachele Rocca, le cose sono andate diversamente, ritenendo, invece, che è stato il sindaco ad avere avuto un parte fondamentale in questa vicenda giudiziaria.

“Tengo a precisare che tali dichiarazioni sono palesemente false. Infatti il procedimento penale origina da dichiarazioni rese su iniziativa del sindaco che si è presentato spontaneamente presso gli organi inquirenti fornendo informazioni talmente false da creare un caso giudiziario che si fonda esclusivamente su delazioni e accuse false a cui l’autorità giudiziaria, a mio parere, ha dato valore senza alcun riscontro oggettivo” spiega Luca Celeste.

“Naturalmente nei confronti dei delatori che si sono prestati a questo gioco politico adotteremo ogni forma di tutela giuridica prevista dal nostro ordinamento” conclude Celeste.

“Vittima di bullismo mediatico”

Il sindaco, però, ha raccontato di essere rimasto vittima di una campagna mediatica, anzi di “un bullismo mediatico” e per questo motivo nel settembre del 2021 rassegnò le sue dimissioni salvo poi revocarle nei giorni successivi. “In questi due anni e mezzo sono stato oggetto di offese personali e di ingiurie anche nei confronti della mia famiglia. Io ho sofferto in silenzio, sperando che tutto si placasse”. Il conflitto politico, in quel periodo, lo avrebbe avuto con Rocca e Lentinello, che, peraltro, in merito alla situazione idrica difficile, presentarono un esposto alla Guardia di finanza, evidenziando delle anomalie sotto l’aspetto sanitario.

Non mi ricandiderò

“A maggio si voterà, il mio successore spero faccia più di me. Questo clima ha influito sulla scelta di non ricandidarmi” ha detto il sindaco.