Raccontare a testa alta, come la gente che ha vinto, la lotta, il proprio modo di esistere e di resistere, accadimenti, stati d’animo, riflessioni e domande. È un metodo innovativo per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi e favorire la comprensione reciproca in modo positivo e divertente, attraverso la narrazione di storie di vita. Ogni persona è infatti una storia, scritta giorno dopo giorno e segnata da innumerevoli esperienze. Torna il 10 febbraio al Teatro Atlante la Biblioteca Vivente, organizzata da Human Rights Youth Organization e Arci Atlante.

Al Teatro Atlante la sfida ai pregiudizi

Al Teatro Atlante i libri viventi incontreranno i lettori, studenti dell’Istituto superiore Duca degli Abbruzzi-Libero Grassi, che con cadenza bisettimanale hanno dato vita ad appositi laboratori. Il presupposto dell’incontro è la volontà reciproca dei libri viventi e dei lettori di sfidare gli stereotipi e i pregiudizi. Durante quest’evento, gli operatori di HRYO si occuperanno di dare voce a queste storie, pubblicandole e prestandole ai lettori, scelti nell’ambito del contrasto alla povertà educativa giovanile in una fascia di età tra i 15 e i 18 anni. “La Biblioteca Vivente è una vera e propria biblioteca con lettori, bibliotecari e un catalogo di titoli – racconta il direttore di HRYO, Marco Farina -: la differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine ma parlarci, perché i libri sono persone in carne ed ossa che si mettono a disposizione dei lettori per raccontare la propria vita, spesso caratterizzata da esperienze di minoranza e di discriminazione. Questi libri viventi vengono ‘presi in prestito’ per la conversazione: ogni lettore sceglie il suo libro”.

Formazione teatrale per giovani testimoni

La Human Library, promossa grazie al centro Muni Gyana, vuole abbattere i pregiudizi e stimolare nei giovani la partecipazione e la cittadinanza attiva, accrescendone le competenze relazionali e affettive, sviluppare e potenziare le loro competenze cognitive.  “Negli incontri svolti a scuola, con circa 40 giovani – dice Preziosa Salatino, formatrice teatrale di Arci Atlante -, abbiamo utilizzato tecniche teatrali, giochi di ruolo, discussioni e lavori di gruppo allo scopo di far emergere i pregiudizi più ricorrenti. Il risultato del percorso è stata la scelta consapevole dei ‘libri’ da leggere”.

Narrazione metaforica della propria vita

Nei mesi scorsi Arci Atlante ha promosso incontri con i giovani selezionati per individuare persone di cui si vuole raccogliere la testimonianza. I volontari di Arci Atlante hanno quindi proceduto alla formazione dei giovani alle tecniche di storytelling. Parallelamente, con l’aiuto degli operatori teatrali, i giovani sono educati a riattivare mediante specifici esercizi teatrali la propria memoria emotiva per essere in grado di trasformarsi in “libri viventi” cui gli adulti potranno attingere per capirli meglio.