I tempi elefantiaci per la ricostruzione post calamità. A dirlo è Nello Musumeci, ministro della Protezione civile, che proprio per questo ha pensato ad una riforma. La bozza è già pronta per un primo esame al consiglio dei ministri.

L’annuncio

“Nei prossimi giorni porterò in Consiglio dei ministri, per un primo esame, la proposta di riforma delle procedure sulla ricostruzione dopo una calamità. Basta con le ricostruzioni che non finiscono mai!”. Lo annuncia il ministro Musumeci, in un’intervista a “La Sicilia”. “Interverremo – ha precisato – per uniformare la disciplina per tutte le ricostruzioni in corso, anche quella siciliana che non ha ricevuto nel passato lo stesso trattamento previsto per il sisma del Centro Italia”.

Gli aiuti in Turchia e Siria

Sul devastante terremoto che ha interessato Turchia e Siria, il ministro conferma che “fin da subito la nostra Protezione civile ha offerto alla Turchia la propria collaborazione”. Ad essere stati inviati esperti, un primo contingente formato da soccorritori, medici e vigili del fuoco. “Nelle prossime ore – aggiunge – partiranno altre unità e altri beni, compresa l’attrezzatura per un ospedale da campo”. “In Italia? Sulla prevenzione – osserva Musumeci – dai grandi rischi si è fatto molto poco negli ultimi cinquant’anni. D’ora in avanti occorre pensare seriamente alla prevenzione strutturale, con risorse straordinarie e senza ripetere gli errori del passato. Coordinamento in capo a Palazzo Chigi e pianificazione d’intesa con le Regioni”.

Il caso Ischia

“Ad Ischia – sottolinea il ministro – lo Stato si è mosso immediatamente ed abbiamo stanziato risorse importanti per la ricostruzione. La prevenzione è stata negli anni meno sostenuta, sia dai finanziamenti pubblici che nella realizzazione di opere strategiche atte ad impedire grandi eventi calamitosi. Noi siamo per invertire questa logica: si interviene per tempo, programmando e gestendo le risorse erogate. E chi non lo fa viene sostituito dallo Stato”.

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