“Chiedo scusa alla città dei fiori”. Comincia così la lettera che Blanco ha condiviso su Instagram dopo che ieri, durante l’esibizione de L’isola delle rose al Festival di Sanremo, suo nuovo singolo, è andato in escandescenze e ha devastato l’allestimento floreale.

Al vincitore dell’edizione scorsa con Brividi insieme a Mahmood, era stato assegnato un ricevitore sbagliato. Per questo non gli arrivava il suono in cuffia. Il cantautore, che stamattina ha contattato telefonicamente Amadeus, ha pubblicato la foto di una lettera-canzone intitolata Ariston, che ha pubblicato sul suo profilo ufficiale.

 

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Un post condiviso da BLANCO?? (@blanchitobebe)

L’ha scritta alle 4.30 della scorsa notte, subito dopo l’accaduto. “Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston. Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston”, si legge all’inizio dello scritto.

E ancora: “Mi hai visto fragile come un bimbo. E qui, proprio qui, dove mi hai insegnato a correre, sono caduto. Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston”.

Infine, “Ma poi… rido, rido, rido, rido, rido, rido, rido e grido perché non sono perfetto come mi dicevi. Ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston con tutta la mia follia”.

Gianni Morandi difende Blanco

In conferenza stampa, Gianni Morandi, che ieri ha manifestato tutto il suo dispiacere per quanto accaduto sul palco dell’Ariston, ha affermato: “A 20 anni ho fatto di peggio, magari non in prima serata. La scopa? Non era per dargli una lezione, era un gioco per sdrammatizzare. Blanco è un artista di talento e si è già scusato”.

Amadeus, infine, ha sottolineato che quella di Blanco non è stata una recita. Il direttore artistico ha spiegato che “era previsto che desse un calcio alle rose, che facesse qualcosa di particolare. Poi ci sono stati problemi tecnici e ha scatenato la sua rabbia sui fiori”. Al momento, “non è previsto che ricanti” il suo nuovo singolo. “A 20 anni capita di sbagliare, lui è consapevole di avere fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato”.

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