Il Comune di Palermo le prove tutte per risolvere l’emergenza cimiteri. L’assessore Salvatore Orlando è intervenuto questo pomeriggio in Consiglio Comunale per rispondere alle domande relative allo stato delle opere pubbliche in città. Fra i temi principali quello relativo al camposanto dei Rotoli, dove al momento più di 1150 salme attendono una degna sepoltura. Spazio anche ai cantieri presenti e futuri in città. Tra i tanti argomentati affrontati, quelli relativi all’accordo quadro sulla manutenzione stradale, ai disagi di piazza della Pace e allo stato dell’arte sullo svincolo di Brancaccio.

Tema centrale: i cimiteri

Argomento di punta del lungo intervenuto dell’esponente di Italia Viva è stato chiaramente quello legato all’emergenza cimiteriale. Tema sul quale l’assessore Orlando ha fatto il punto della situazione. “Noi abbiamo a deposito 1147 salme. Nei primi di agosto vi erano circa 100 bare in più. Abbiamo dato risposte agli ingressi ordinari, erodendo il numero di feretri a deposito. I mezzi ordinari però non bastavano. Abbiamo quindi chiesto ed ottenuto il conferimento dei poteri commissariali al sindaco di Palermo. Stiamo seguendo un doppio binario: affrontare le emergenze ed avere una prospettiva che, nei prossimi dieci-quindici anni, permetta di potere seppellire in sicurezza i defunti”.

Reperire posti nei campi d’inumazione

Numeri, quelli dei feretri a depositi, dipendenti principalmente dalle indisponibilità di posti sui campi d’inumazione. Argomento su cui l’Amministrazione si sta muovendo. “Abbiamo aperto una media di 600 fosse nei campi d’inumazione dei Rotoli. Le salme mineralizzate sono circa il 20%. Ciò a causa della presenza delle coperture in zinco. Con l’apertura, anche il resto delle salme dovrebbero mineralizzarsi nel giro di un paio d’anni. Nei campi dell’area interdetta invece, abbiamo una percentuale d’inumazione senza zinco molto alta. Pensiamo quindi di potere trovare lì i primi 250 posti entro fine marzo o inizio aprile. Fra luglio 2023 e marzo 2024 andranno in scadenza altre 800-900 fosse”.

Accelerazione che non si limita però soltanto all’aspetto strutturale. “Stiamo cercando di seguire una procedura normativa per anticipare a cinque anni la scadenza delle fosse dedicate alle inumazioni. Per le tumulazioni, fra marzo ed aprile, dovremmo riuscire a seppellire tutti i richiedenti. Per i campi d’inumazione stiamo avendo maggiori difficoltà. Se riusciamo ad abbassare da sei a cinque anni la permanenza nei campi d’inumazione, avremo qualche mese di sofferenza in meno. Se ci darà il risultato sperato, potremmo arrivare in tempi minori all’eliminazione delle tensostrutture. Ma è bene che si sappia, ciò non porrà fine all’emergenza. Abbiamo 1500-1600 bare al momento seppellite nelle tombe dei privati. La norma prevede che, una volta uscite, queste bare debbano essere inumate. E’ una fase che andrà gestita. Per fortuna usciranno a gruppi di due o tre al mese

“Serve nuovo cimitero e forno crematorio”

Un’emergenza quindi che non si chiuderà a breve. Per questo, l’assessore Orlando sta lavorando ad una strategia di lungo corso. “Non si può pensare di uscire dall’emergenza senza l’ampliamento dei cimiteri attualmente esistenti e la costruzione di un nuovo cimitero che guardi ai campi d’inumazione, insieme ovviamente ad un nuovo forno crematorio. Non ci sono altre prospettive in questa città. Sono state completate le indagini a Santa Maria di Gesù. I tecnici ci dicono che possiamo procedere alla previsione di campi d’inumazione. A giorni presenteremo uno studio di fattibilità che prevede 900 loculi fuori terra e 600-700 fosse per inumazione. Se lo studio sarà convincente, affideremo un incarico di progettazione”.

“Sul forno crematorio – ha proseguito Orlando -, è in corso la lavorazione su quello esistente. Abbiamo sia il progetto che le somme. Speriamo di metterlo in funzione il prima possibile. Intanto, va avanti il progetto del nuovo forno crematorio. Il Rup ci ha garantito che ci verrà consegnato il progetto esecutivo entro fine febbraio. Avevamo impegnato 2,8 milioni di euro, ma servirà un milione in più per completare l’opera. Pensiamo di attingere ai fondi FAS destinati in precedenza al cimitero di Ciaculli sia per i progetti su santa Maria di Gesù, sia per il forno crematorio”.

Lavori pubblici, l’accordo quadro sulla Manutenzione Stradale

Non solo cimiteri, ma anche lavori pubblici. Nel lungo intervento a Sala delle Lapidi, Salvatore Orlando ha risposto alle domande dei consiglieri comunali sul tema delle infrastrutturale. A cominciare da quello più quotidiano, ovvero la manutenzione stradale. “L’accordo quadro era previsto già dal 2020 all’interno del piano triennale delle opere pubbliche. L’UREGA ha fissato per il 28 marzo il primo giorno d’insediamento per valutare le offerte giunte. Sono stato da sempre contrario alle ordinanze sindacali. Stiamo pensando ad una soluzione ponte per arrivare all’assegnazione del primo lotto. Vorremmo utilizzare il personale di Rap in merito al pronto intervento e alle manutenzioni. Non basta segnalare i pericoli, ma bisogna risolverli”.

Piazza della Pace e collettore fognario

Discorso decisamente più “straordinario” riguarda piazza della Pace. Luogo in cui persiste la presenza di acqua di fogna sulla sede stradale. “E’ una zona che vive da anni una situazione di degrado assoluto. L’azienda che sta realizzando il collettore fognario, ha trovato delle difficoltà nel pozzo scavato in loco in quanto, durante gli scavi, continua a rimpiersi d’acqua. La ditta è arrivata ad una soluzione attraverso l’utilizzo di pompe idrovore, che ha consentito di proseguire per i lavori, portando il cantiere in zona Autorità Portuale.

“Avevamo da tempo queste difficoltà. Amap non era riuscita a trovare soluzioni. Così, il Rup ha ordinato ad Amec di montare due pompe di sollevamento sotto il palazzo comunale di piazza della Pace, in modo da scaricare all’interno del pozzo, con l’acqua che verrà poi drenata nel collettore. Sicuramente non basta, ma abbiamo alleviato i problemi del palazzo. Con riguardo all’uscita dei liquami, è invece un problema che Amap dovrà risolvere”.

Svincolo Brancaccio, servono altri fondi

Approfondimento dedicato anche allo svincolo di Brancaccio. Opera sulla quale ci sono novità. “Dall’approvazione della convenzione, qualcosa è cambiato. L’azienda ci ha fatto sapere che con i 3,2 milioni di euro che doveva al Comune per oneri di urbanizzazione, con il nuovo prezziario regionale non sarebbe riuscita a realizzare i lavori. Abbiamo trovato una soluzione. Loro finiscono le opere di urbanizzazione su una delle bretelle, quello in ingresso. Sull’altra stiamo provando a recuperare un vecchio finanziamento della Regione per realizzare l’altra. Per l’altro versante, quello nord, abbiamo un progetto in corso. Entro maggio porteranno il progetto esecutivo per il rifacimento dello svincolo per un valore di cinque milioni. Già è stato affidato un incarico di progettazione a valere sui fondi del PNRR”.