Sequestrata droga con le foto di Matteo Messina Denaro e di Totò Riina. L’ha scoperta in un magazzino i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Marsala, coordinati dalla locale Procura. Trovato un vero e proprio deposito all’ingrosso di sostanze stupefacenti e un laboratorio per il taglio ed il confezionamento delle dosi. Da giorni i militari controllavano l’ingresso di un magazzino della periferia marsalese. Fino a quando hanno fermato un incensurato marsalese di 28 anni. Questo, dopo aver aperto il deposito, aveva fatto ingresso nello stesso rimanendo per circa un quarto d’ora. Una volta uscito i carabinieri lo hanno bloccato a bordo della propria autovettura. Nel corso della perquisizione è saltato fuori un involucro contenente 50 grammi di cocaina pura.

Lo stock di stupefacenti di ogni tipo

Nel magazzino i carabinieri si sono trovati dinanzi ad un vero e proprio stock di stupefacenti di vario tipo. Tra la droga rinvenuta anche panetti di hashish con le immagini di Totò Riina, Matteo Messina Denaro e del noto personaggio de “Il padrino”. I militari hanno complessivamente sequestrato 13 chili di hashish, 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana contenuta in diversi sacchetti di plastica. Nel magazzino è stata trovata anche una macchina per il confezionamento sottovuoto, due bilancini elettronici e diverso materiale utile per il taglio della sostanza.

Altre perquisizioni

Nella stessa serata sono state effettuate altre perquisizioni in abitazioni ed autovetture nella disponibilità del giovane. Trovati appunti e contabilità al vaglio dei carabinieri. L’ingente quantitativo di sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per oltre 200 mila euro. Dopo la convalida dell’arresto il gip ha disposto per il giovane la custodia cautelare in carcere.

La lente delle forze dell’ordine

Oramai dai tempo la provincia Trapanese (e non solo) sono letteralmente sotto la lente delle forze dell’ordine. L’arresto nel gennaio scorso del latitante Matteo Messina Denaro ha portato ad un ulteriore dispiegamento di uomini e mezzi. Appena qualche giorno fa erano scattate nuove perquisizioni per ricercare la rete di fiancheggiatori della latitanza di Messina Denaro. Il nuovo impulso investigativo dopo l’arresto di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Lanceri. Entrambi finiti 5 giorni fa in cella per favoreggiamento nell’ambito delle indagini sul latitante. La Procura di Palermo sta cercando di ricostruire la rete che sostenne l capomafia.

Articoli correlati