Inaugurata a Termini Imerese, nel reparto territoriale dei carabinieri, la “stanza protetta” dedicata alle audizioni delle vittime vulnerabili. E’ realizzata in collaborazione con il Comune e la sezione della Fidapa. La stanza consiste in un ambiente ricreato all’interno della caserma dei carabinieri, diverso da un qualsiasi altro ufficio. Un luogo accogliente ed intimo e che possa mettere le vittime di particolari reati nella condizione di potersi confidare e sporgere una denuncia. Un contesto adeguato che possa quantomeno evitare di acuirne il disagio e la sofferenza.

Il taglio del nastro

Determinati reati, infatti, hanno un impatto psicologico fortissimo e condizionano particolarmente chi li subisce. Per età o situazione della vittima stessa, che siano minori, anziani, disabili o stranieri. Ma anche per caratteristiche e crudeltà della tipologia di reato. Possono coinvolgere la sfera sessuale, violenza di genere, discriminazione razziale, crimini d’odio in generale. Ha preso parte all’inaugurazione della stanza protetta Iana Brancato, madre di Roberta Siragusa, vittima di femminicidio commesso a Caccamo nel 2021. Dopo il “taglio del nastro” la mamma di Roberta ha donato, per adornare la stanza, un quadro che riproduce la fotografia della figlia.

L’associazione di Iana Brancato

Iana Brancato ha fondato un’associazione denominata “Roberta Vive” e partecipa incessantemente alle campagne di sensibilizzazione. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare le donne circa la necessità di ribellarsi in tempo alla violenza. Le indagini sul delitto, coordinate dalla Procura di Termini Imerese e condotte dai carabinieri, hanno portato alla condanna in primo grado all’ergastolo dell’ex fidanzato. Hanno preso parte alla manifestazione anche gli istituti scolastici di Termini Imerese e le sedi distaccate di Cerda e Caccamo. Presenti le scuole superiori “Ludovico Ariosto”, il tecnico “Padre Pio” e “Stenio”, e l’“Ugdulena”. Con loro anche il liceo scientifico “Nicolò Palmeri” e gli istituti di formazione Euroform ed Euro Madonie.

La sessione di arte

Nella circostanza, l’istituto professionale Euroform ha accolto l’invito avanzato agli studenti di portare un proprio contributo all’arredo della stanza. Organizzata una sessione di arte partecipata per la realizzazione di un’opera pittorica su una delle pareti della stanza. Un modo per ricordare l’evento e rappresentare simbolicamente un gesto gentile degli uomini, in questo caso gli alunni di sesso maschile. nei confronti delle donne.  La scuola di formazione, attraverso la docente e artista Miriam Palmentino e gli studenti coinvolti, ha coordinato l’attività. Ad essere acquistati anche i materiali per la realizzazione dell’opera murale.

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