Sono Davide Croce, rappresentante legale della Seus, e Giuseppe Domenico Lombardi, procuratore speciale con delega in materia di salute e sicurezza sul lavoro, gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Siracusa sulla Seus, società che gestisce il 118. Le ipotesi di reato contestate sono lo sfruttamento dei lavoratori e la rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

I rischio del contagio da Covid19

Secondo quanto emerso nell’inchiesta della Procura di Siracusa, a correre seri rischi sarebbero stati gli autisti del 118, esposti alla possibilità di contrarre il Covid19 nel periodo della pandemia.

Nel mirino ci sono le condizioni dei Dpi, i dispositivi di protezione individuale. In particolare, per gli inquirenti, in merito alle divise non sarebbero state “rispettate le condizioni di lavaggio e cura che ne pregiudicano l’efficienza quando richiesta e ne aumentano di fatto il rischio di contagio”.

Pericolo contagio anche per i familiari

L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro, avrebbe svelato che il lavaggio delle divise sarebbe stato a carico del personale.

Un particolare che, nella tesi dei magistrati, avrebbe messo a rischio la salute non solo dei lavoratori ma anche quella delle loro famiglie. “A maggior ragione – si legge nel provvedimento – si impone  la necessità di un lavaggio da parte del datore di lavoro in considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, posto che il dipendente, costretto a lavare da se la propria divisa aumenta sensibilmente il rischio di contaminazione della propria abitazione.

Autisti acquistano una lavatrice per il lavaggio

Dalle indagini è emerso anche che gli stessi lavoratori, per evitare pericoli alle proprie famiglie, avrebbero acquistato delle lavatrici solo per il lavaggio delle divise. “Risulta che alcuni dipendenti – si legge nel provvedimento – hanno addirittura deciso di acquistare una lavatrice a parte per il lavaggio degli indumenti da lavoro. Tale prassi oltre che costituire una grave carenza sotto il profilo della sicurezza ed igiene sul luogo di lavoro, costituisce una aperta violazione dell’articolo 69 del Ccnl di categoria”.