Nemmeno il tempo di far rinascere le province che subito si parla di assunzioni e posti di lavori. Regione e sindacati hanno già iniziato a parlare, incontrandosi per cercare di capire il metodo giusto per attuare la riforma. Era il 3 marzo quando Schifani annunciò di aver pronto un disegno di legge per colmare il “vuoto normativo”, e la macchina sembra esserci in moto davvero.

Il metodo

“Sulle province apprezziamo il metodo che il governo sta perseguendo attraverso il dialogo con i sindacati, mantenendo l’impegno assunto. Da anni sosteniamo la necessità che gli enti intermedi vengano rilanciati al più presto, dopo oltre un decennio di abbandono.

Importante adesso che non vi siano fughe in avanti che potrebbero causare rischi di impugnative”, così Paolo Montera e Gianfranco Di Maria rispettivamente segretario generale della Cisl Fp e coordinatore regionale per le Province, commentano l’incontro con l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina che ha convocato un tavolo con le sigle per discutere del progetto di riforma recentemente approvato dalla giunta regionale.

“Il disegno di legge della Regione siciliana – proseguono Montera e Di Maria – dovrà muoversi all’interno della cornice nazionale e quindi è opportuno che l’Ars approvi la norma un minuto dopo lo Stato. Occorre evitare ritardi nel ripristino degli enti in modo tale che siano ristabiliti al più presto i servizi di cui i cittadini hanno bisogno al di là di quali saranno le modalità di individuazione della governance degli enti”.

“Riteniamo ovvio – concludono Montera e Di Maria – che il rilancio passi anche attraverso nuove assunzioni necessarie in termini di organico, di competenze e servizi che le province dovranno erogare. Un plauso va rivolto al personale attualmente ancora in servizio che ha portato avanti gli enti pur in carenza di organico e nelle incertezze gestionali e, talvolta, anche finanziarie”.

Il confronto e gli enti intermedi

L’assessore alle Autonomie locali, Andrea Messina e i sindacati hanno firmato l’accordo nazionale per l’istituzione degli enti intermedi.

“Questo incontro – ha evidenziato l’assessore Messina – vuole essere un primo momento di interlocuzione con le parti sociali sul testo predisposto dal governo Schifani. Siamo certi che un processo condiviso e partecipato possa portare alla definizione, nell’interesse dei territori, delle migliori norme possibili sulla reintroduzione della Province nella nostra regione.

Il disegno di legge, che è già stato approvato dalla giunta e trasmesso all’Assemblea regionale per l’iter parlamentare, è condizionato all’abrogazione della legge “Delrio’ (la n. 56 del 2014) che ha riformato la materia degli enti locali ridefinendo il sistema della rappresentanza nelle ex Province con elezioni di secondo livello”.

Le elezioni e le normative

Durante l’incontro, l’assessore Messina ha illustrato i contenuti del ddl, ispirato ai principi della Carta europea delle autonomie locali: torna l’elezione a suffragio universale sia del presidente sia del Consiglio ed è data particolare attenzione, in termini di rappresentatività, alle quote di genere sia nella composizione delle liste che della giunta.

Come previsto dalla normativa nazionale, rimangono confermate le tre Città metropolitane di Palermo, Messina e Catania, alle quali si aggiungono le sei Province che andranno a sostituire gli attuali Liberi consorzi di Comuni. Nessun aggravio riguardo alle funzioni, che rimangono quelle attualmente attribuite dalla legge.

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