Un piano per la mobilità sostenibile proiettato al futuro e compatibile con l’ambiente.  Il futuro della provincia di Palermo passa dal nuovo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Atto presentato in una conferenza stampa tenuta presso la Sala Martorana di Palazzo Comitini. Sede che, nel prossimo futuro, ospiterà anche le attività del Comune fino alla cessazione dei lavori di manutenzione a Palazzo delle Aquile.

Presenti, oltre al primo cittadino, anche Lucio Rubini,  in rappresentanza della TPS Pro, società di ingegneria del traffico e dei trasporti, nonchè Maurizio Carta, assessore alla Mobilità del Comune di Palermo. Un atto che riguarderà il futuro degli 82 comuni della provincia.

I punti cardine del PUMS provinciale

Un piano che ha l’ambizione di rilanciare i sistemi di collegamento della provincia di Palermo, oggi gravati di una serie di problemi strutturali. “E’ l’inizio di un percorso più ampio”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità Maurizio Carta, tracciando la linea sui prossimi step che riguarderanno l’iniziativa. Due gli appuntamenti cardine in tal senso: il forum dei Comuni del 17 aprile e quello della Città Metropolitana, fissato per il giorno dopo. Un modo per coinvolgere stakeholders e cittadini in un processo importante per lo sviluppo della provincia.

A presentare il pacchetto di proposte è Lucio Rubini, rappresentante della TPS Pro, società ingegneristica che sta lavorando al PUMS, di concerto con l’Università degli Studi di Palermo. Un piano che si muoverà su quattro step, il primo dei quali riguarderà il ricorso a strumenti di partecipazione democratica. Fra questi sono stati citati il ricorso all’utilizzo di big data telefonici e ad un questionario online mobile friendly, ovvero completamente accessibile da mobile. Il form sarà compilabile dal 27 marzo al 5 maggio e comprenderà una serie di domande riguardanti le modalità di spostamento e il tipo di mezzi che la cittadinanza utilizza.

Le criticità su cui lavorare

A seguire si lavorerà sull’analisi SWOT (acronomico che sta per Strenght, Weakness, Opportunity, Treats), ovvero la definizione dei punti di forza, debolezza, delle opportunità e delle minacce al PUMS; poi si definiranno gli obiettivi specifici ed infine, entro ottobre 2023, alla definizione delle azioni di piano e dei target.

“I temi non mancano – ha dichiarato il professore Marco Migliore – . Alcuni temi che abbiamo posto sono la connessione fra la A19 e la 29, meglio conosciuta come la tagenziale. Poi c’è il tema dell’accessibilità al Porto, quindi della mobilità delle merci. Le imprese devono essere in grado di avere un import/export efficente. Abbiamo intenzone di lanciare un piano di bacino per il trasporto pubblico locale. L’integrazione dei sistemi di trasporto gomma-ferro che deve essere perseguita con riguardo ai servizi. E’ fondamentale fare un’analisi sulla qualità del servizio e sulle carenze che dobbiamo superare”.

Lagalla: “Puntiamo ad ottimizzare i collegamenti”

L’ultimo atto, con riguardo al Comune di Palermo, risale al 2021, ovvero alla scorsa consiliatura guidata da Leoluca Orlando e Giusto Catania. L’atto in questione però avrà respiro provinciale. L’obiettivo è quello di pianificare, in un arco decennale, lo sviluppo della mobilità in città. Ciò con lo scopo di raggiungere diversi obiettivi di sostenibilità ambientale, tra cui un’efficace mediazione fra trasporto collettivo ed individuale e l’esigenza di rendere accessibili alcune zone della città ad oggi isolate, come ad esempio le periferie.

Si tratta di ottimizzare i collegamenti, ovveri di jnterventi di bonifica e miglioramento degli assi stradali dove si concentra la mobilità – ha dichiarato Roberto Lagalla – . E’ una nuova modalità di approccio, che tiene conto delle vocazioni naturali del territorio e delle sue aree. Il documento non è autoreferenziale. La cosa che abbiamo voluto è quella che gli estensori dell’atto programmatorio interrogheranno gli attori di sistema, ovvero gli stakeholder. I cittadini saranno coinvolti attraverso strumenti di partecipazione demografica per arrivare a scelte condivise di ampio impatto territoriale”.

 

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