Nulla di fatto nell’incontro fra la Regione siciliana e le sigle che rappresentano la quasi totalità degli ambulatori medici e dei laboratori di analisi convenzionati. La mediazione tentata dalla Regione non è riuscita e la sanità privata decide un nuovo stop.

Visite e analisi a pagamento

Nelle strutture convenzionate dal 20 di ogni mese le prestazioni, d’ora in poi, saranno a pagamento. La ricetta che da diritto alla prestazione sanitaria dietro i solo pagamento del ticket sarà accettata solo dal primo al 20esimo giorno del mese, poi bisognerà pagare.

Secondo gli specialisti e i responsabili degli ambulatori, infatti, il budget regionale dura circa 20 giorni al mese, poi i privati convenzionati lavorano ‘a credito’. E questi credito accumulati spesso non vengono retribuiti affatto a fine anno. Per questo non intendono più erogare quelle prestazioni che non gli saranno rimborsate.

Il comunicato della Regione

Di tenore diverso era stato il comunicato della Regione siciliana “L’incontro di oggi con i rappresentanti dei laboratori privati convenzionati si è svolto con la massima franchezza su tutte le questioni da affrontare. Abbiamo portato sul tavolo delle proposte che sono percorribili relativamente alle risorse che sono attualmente a nostra disposizione per il 2022 e per il 2023. I sindacati ci hanno consegnato una controproposta che verificheremo nei prossimi giorni. Il tavolo è stato aggiornato e ci rivedremo tra otto giorni. L’incontro si è svolto in un clima di grande correttezza e siamo fiduciosi che una soluzione condivisa si possa trovare” dice in quella nota l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, al termine della riunione con i rappresentanti sindacali dei laboratori e degli ambulatori privati convenzionati.

Margini per recuperare

Ci sono, però, possibilità di recuperare. “La riunione di oggi ha determinato una fattiva collaborazione con L’assessore Giovanna Volo. Si sono discusse Tematiche importanti a favore della specialistica ambulatoriale esterna privata che saranno meglio definite nel prossimo incontro di mercoledì giorno 5 aprile”.

Riassumono con questa “fumata grigia” – Acap e altre sigle sindacali regionali legate al mondo della sanità privata – l’incontro tenutosi stamani con l’assessore alla Salute Giovanna Volo, martedì 28 marzo, stanze di piazza Ottavio Ziino a Palermo.

“L’assessore Volo – continuano i rappresentanti congiunti dei sindacati – comunicherà le proposte definitive per la distribuzione delle somme aggiuntive reperite per gli anni 2022 e 2023, il 5 aprile alle 10,30. Inoltre oggi si è concordato la continuazione dei tavoli tecnici di branca, già insediati dall’assessore Volo, che riprenderanno i lavori dopo la settimana di Pasqua. Tali tavoli avranno il compito di meglio sviluppare le risoluzioni del settore per meglio garantire le prestazioni sanitarie a servizio del territorio e dei siciliani tutti”.

Più dura la Cimest

“Davanti all’ostinata negazione del diritto alla cura dei siciliani che il Governo regionale continua a mettere in atto la specialistica accreditata esterna siciliana è costretta a confermare lo stato di agitazione e annunciare la sospensione dell’erogazione delle prestazioni in convenzione all’esaurimento del budget mensile di ogni struttura, vale a dire intorno al giorno 20 di ogni mese”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, al termine dell’incontro convocato dall’assessore alla Salute della Regione Sicilia Giovanna Volo con le diciassette organizzazioni sindacali che compongono l’Intersindacale della Specialistica Accreditata Esterna.

La sanità protesta

La sanità palermitana protesta , invece, e adesso annuncia il nuovo stop. Tutto nasce da un documento nel quale si parla di “smantellamento” del sistema sanitario. Presto ci sarà  una nuova mobilitazione. Ad annunciarla la “Rete degli ambulatori popolari” di Palermo che ha convocato una manifestazione, di carattere regionale. Appuntamento al prossimo 15 aprile per chiedere, fra le altre cose, il rilancio della sanità pubblica. Nei giorni scorsi si è tenuta una partecipata assemblea alla Fonderia Orotea alla Cala di Palermo. A partecipare circa duecento tra operatori sanitari, precari e cittadini.

“Voglia di scendere in piazza”

L’assemblea “ha palesato trasversalmente la voglia di scendere in piazza per manifestare”. Una protesta figlia della rabbia e della preoccupazione per la situazione di ospedali, pronto soccorso, ambulatori pubblici. Le liste d’attesa sono sempre più lunghe secondo gli addetti ai lavori. La pratica delle visite a pagamento in intra moenia suscita frustrazione in chi, altrimenti è costretto ad aspettare mesi, se non anni. “Il personale sanitario – si legge in una nota delle Rete degli ambulatori popolari – è sempre più in trincea, abbandonato a sé stesso. O addirittura espulso dal sistema, come per il caso dei precari Covid. E la politica sembra voler proseguire a percorrere questa strada verso il baratro della sanità pubblica”. Ad essere denunciato il continuo de finanziamento del settore: “In più, portando avanti progetti tragici come quello sull’autonomia regionale differenziata”.

Varie iniziative

Annunciate iniziative di protesta di varia natura nelle prossime settimane. Una, ad esempio, sarà la costituzione di sportelli per i diritti degli utenti contro le liste d’attesa. Ad essere invitati a partecipare la cittadinanza, le organizzazioni di terzo settore, quelle sindacali, comitati e collettivi, movimenti e associazioni. Momento clou della protesta è l’organizzazione di una grande marcia per la sanità pubblica a Palermo. L’appuntamento in piazza Verdi, sabato 15 aprile, alle ore 10 per manifestare fino alla prefettura. “Per portare nelle strade – si legge nella nota della Rete – la rabbia di chi non vuole più stare in silenzio di fronte alla morte della sanità pubblica”.