Castelbuono piange e ricorda Gianni Minà, giornalista morto ieri a Roma ad 84 anni dopo una malattia cardiaca. “Il mio ricordo di Gianni Minà è molto bello e ricco sul piano culturale e umano. Ho avuto la fortuna di dargli la cittadinanza onoraria di Castelbuono nel 2009 e di andare a trovarlo nella sua casa, semplice e piena di ricordi, come tutti sottolineano in queste ore”. Così il sindaco del centro del Palermitano sulle Madonie, Mario Cicero, primo cittadino anche nel periodo tra il 2009 e il 2017, che conferì la cittadinanza onoraria a Minà per le origini castelbuonesi del nonno paterno del giornalista.

“Parlava con i potenti – ha aggiunto Cicero – ma aveva la semplicità di un uomo che sa vivere, proprio come uno di noi. Era sempre disponibile ad ascoltare e condividere processi culturali e sociali. Castelbuono porta con sé il bellissimo ricordo di questo suo figlio indiretto di cui siamo fieri”.

Chi era Gianni Minà

Gianni Minà, nato a Torino il 17 maggio 1938, è stato un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.

Ha collaborato con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, ha realizzato centinaia di reportage per la Rai, ha ideato e presentato programmi televisivi, girato film documentari su Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Rigoberta Menchú, Silvia Baraldini, il subcomandante Marcos, Diego Armando Maradona.

Famoso per le sue interviste ai potenti, ma anche agli sportivi più illustri, è stato presente a documentare il famoso record del mondo di Pietro Mennea nei 200 metri a Città del Messico. L’ormai celeberrimo 19″72 firmato il 12 settembre del 1979 alle Universiadi. Primato iridato duraturo fino al giugno del 1996 ed ancora record europeo sulla distanza.

Minà è stato editore e direttore della rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo dal 2000 al 2015 ed è stato direttore della collana di Sperling & Kupfer Continente desaparecido, dedicata a realtà e autori latinoamericani. Ha pubblicato numerosi libri sull’America Latina.

Nel 2003 è stato eletto nell’assemblea della SIAE e ha fatto parte del comitato che ha ideato e realizzato Vivaverdi, la rivista degli autori italiani. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Kamera della Berlinale per la carriera, il più prestigioso premio al mondo per documentaristi.