La discarica di Bellolampo al massimo avrà un’autonomia sino al prossimo mese e mezzo, al massimo due, e dopodiché dovrà chiudere. A meno che nel frattempo non si faccia il “miracolo” di consegnare la settima vasca i cui lavori sono stati sospesi. Oppure si trovi qualche altra soluzione tecnica. Sta di fatto che i tempi di vita del sito, che raccogliere i rifiuti domestici di Palermo e di qualche altro comune della provincia, sono oramai agli sgoccioli.

La lettera

Ci sarebbe una lettera riservata che Girolamo Caruso, amministratore unico della Rap che gestisce l’impianto e la raccolta rifiuti a Palermo, ha inviato al sindaco Roberto Lagalla. Nella nota si spiega tecnicamente i tempi in prospettiva di possibilità di conferimento su Bellolampo. Rispetto all’attuale media di 850 tonnellate al giorno di spazzatura e l’attuale capacità rimanente, si parla di 60-90 giorni di autonomia. Poi che succederà? Concretamente Bellolampo rischia di chiudere, inutile girarci intorno.

I lavori bloccati

Tutto potrebbe essere risolto con la consegna della cosiddetta settima vasca che garantirebbe ampia autonomia. Il problema è che questi lavori sembrano infiniti. Ci sono stati parecchi slittamenti e più recentemente è emersa l’ultima grana. Serve una perizia di variante per proseguire nella realizzazione e in attesa di ciò i lavori sono stati sospesi. Vasca che si sarebbe dovuta consegnare per il suo utilizzo nel febbraio scorso. Al momento si va avanti grazie ai conferimenti nelle vecchie vasche dove sono stati trovati degli spazi qua  là. Ma adesso sembra proprio che si sia raschiato il fondo del barile, come si dice in questi casi.

Tanti, troppi problemi

La discarica di Bellolampo, inutile dirlo, è piena di criticità. Da sempre. L’ultima è emersa con la nota del gennaio scorso con la quale i tecnici di Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente, chiudevano la porta ai conferimenti dalla provincia di Palermo. Tanti i problemi segnalati durante il sopralluogo di fine novembre. Dai rifiuti presenti sulla stradella di ingresso, alle condizioni tutt’altro che positive del Tmb, l’impianto che serve al trattamento dei rifiuti i cui scarti vengono poi trasferiti altrove. Secondo quanto si legge nel documento del gennaio scorso dell’assessore regionale all’Energia Elena Pagana, “l’esercizio della VII vasca potrà avvenire a seguito della risoluzione delle problematiche gestionali evidenziate dall’Arpa Sicilia e trascritte nella relazione trasmessa il 19/12/2022”. In pratica, prima si risolvono i problemi della struttura e solo allora si potrà usufruire della settima vasca.

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