Dai domiciliari finisce in carcere il “cavaliere” di Petrosino, cittadina del Trapanese, così soprannominato e riconosciuto in paese. Il tribunale di Marsala ha aggravato la misura cautelare dopo delle accurate indagini portate avanti dai carabinieri. Si è costruito un quadro probatorio in cui è emersa l’inclinazione particolarmente accentuata dell’uomo a delinquere. E’ accusato di una serie impressionante di reati, soprattutto furti.

Già ai domiciliari

I carabinieri della stazione di Petrosino hanno arrestato l’uomo, 36 anni, pluripregiudicato, e condotto in carcere. Ad ordinare l’aggravamento della misura cautelare il Gip del tribunale di Marsala. Infatti il “cavaliere” era già ai domiciliari per pregressi reati contestati. In buona sostanza è arrivata una “sostituzione della misura”. Le porte del carcere si sono aperte per l’accusa di reati contro il patrimonio.

I precedenti

C’è da dire che si tratta di un “vizio” su cui è ricascato. Infatti sul 36enne pendono già due condanne definitive per reati contro il patrimonio. Per questo il tribunale aveva ordinato i domiciliari per diversi capi d’imputazione, tra cui furti in abitazione, ricettazione di merce rubata e indebito utilizzo di carte di credito.

Le ulteriori indagini

Le indagini di carabinieri e Procura si sono ulteriormente sviluppate nel frattempo. Ad essere svolte analisi delle telecamere di videosorveglianza, sentito vittime e organizzato anche servizi di pedinamento in orari notturni. Tutto ciò ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato. In pochissimi mesi, secondo gli inquirenti, avrebbe commesso diversi reati contro il patrimonio.

Tentato furto all’armeria

Inoltre, l’11 dicembre scorso, l’indagato avrebbe tentato di effettuare un furto in danno di un’armeria del paese. In quel caso fortunatamente non era riuscito a compiere l’azione delittuosa perché messo in fuga dal titolare e dai carabinieri subito intervenuti sul posto. Il provvedimento della custodia cautelare in carcere scaturisce da un’attenta attività di indagine condotta dai carabinieri e condivisa dall’autorità giudiziaria. “Indagine – evidenziano dal comando provinciale dei carabinieri di Trapani – che ha consentito di documentare una serie di presunte violazioni dell’attuale misura cui lo stesso era sottoposto”. Al termine degli atti di rito i carabinieri hanno condotto il 36enne nel carcere Pietro Cerulli di Trapani.

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