Un autolavaggio nel Trapanese immette reflui non trattati nelle fogne e oltretutto senza alcuna autorizzazione allo scarico. Ad accorgersi delle violazioni ambientali la guardia costiera. Impianto sequestrato e denuncia per il titolare.

Nel mirino l’autolavaggio

In questi giorni personale dipendente della capitaneria di porto di Mazara del Vallo ha effettuato un’attività di polizia ambientale nel territorio di Salemi. Nel mirino in particolare un impianto di autolavaggio per accertare la gestione dei reflui e dei rifiuti prodotti. A seguito dell’ispezione dell’area accertato che l’attività di lavaggio delle autovetture generava un refluo industriale convogliato direttamente in una pubblica fognatura. Lì ci finiva grazie ad un “collettamento” diretto idraulico. In pratica questo refluo non subiva alcun tipo di trattamento depurativo.

Nessuna autorizzazione

Inoltre, l’attività non risultava essere in possesso dell’Aua, l’autorizzazione unica ambientale. Documento necessario per immettere nella rete fognaria cittadina i reflui industriali generati dall’attività. I militari della guardia costiera di Mazara del Vallo accertavano, dunque, che era stato realizzato uno scarico di acque reflue industriali diretto. Dall’impianto di autolavaggio le acque non trattate andavano nella rete fognaria cittadina. Non solo senza alcun trattamento ma anche senza alcuna autorizzazione dalle competenti autorità. Il tutto in violazione del Tua, il testo unico ambientale.

Il sequestro dell’area

La guardia costiera ha con sequenzialmente proceduto al sequestro dell’autolavaggio con l’obiettivo di impedire l’aggravarsi e il reiterarsi dell’inquinamento ambientale. “La capitaneria di porto di Mazara del Vallo – si legge in una nota – continuerà nei prossimi giorni ad effettuare controlli nel territorio di propria giurisdizione, al fine di salvaguardare l’ambiente marino e costiero”.

Le finalità dell’attività

L’operazione si inquadra nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto delle fonti di inquinamento marino da parte della capitaneria di porto-guardia costiera di Mazara del Vallo. Azione finalizzata a scongiurare che le attività produttive, in particolare piccole e medie imprese, possano dare origine a scarichi reflui inquinanti. Scarichi che possono danneggiare quindi pesantemente l’area ambientale in cui confluiscono.

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