Basta silenzio di Stato“: questo è il testo riportato nello striscione esposto dai manifestanti che, questa mattina, hanno sfilato fra le strade di Palermo. Un corteo organizzato dalle associazioni “Attivamente” ed “Our Voice”, che hanno sfilato questa mattina fra le strade del centro città. Circa un centinaio i manifestanti, per lo più studenti, che hanno chiesto con forza la verità sulle stragi di mafia. Tanto gli slogan intonati durante il corteo, alcuni dei quali diretti al sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

L’attacco a Lagalla: “Mai preso distanze da Cuffaro e Dell’Utri”

“Non accettiamo che il sindaco della città di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ad un anno dalla sua elezione, non abbia ancora preso le distanza da personaggi quali Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri”, ha dichiarato Andrea La Torre, esponente dell’associazione “Attivamente”. L’organizzatore, durante il suo intervento, ha parlato anche delle notizie di stampa che hanno riguardato l’arresto di Matteo Messina Denaro. “A noi non interessa di sapere che tipo di rolex aveva o se assumeva viagra. Noi vogliamo la verità sulle stragi“.

“Non basta arresto Messina Denaro”

Un arresto che, secondo La Torre, non è comunque sufficente a scrivere la parola fine su uno dei capitoli più bui della storia italiana. “La mafia non finisce con l’arresto di Matteo Messina Denaro. Vedremo cosa succederà nei prossimi anni. Anche l’arresto di Totò Riina sembrava di aver inflitto un colpo mortale alla mafia e invece, purtroppo, non è stato così. Ancora oggi è un fenomeno che esiste, non bisogna nasconderlo. E, soprattutto, non bisogna “mitizzare” una persona come Matteo Messina Denaro, responsabile di decine di omicidi”.

“Mafia si combatte nelle scuole”

Un fenomeno socio-culturale che, secondo l’esponente dell’associazione, non può che combattersi attraverso l’informazione e la conoscenza. “La priorità per combattere la mafia è non smantellare l’impianto legislativo che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno pagato con la vita; bisogna fare antimafia nelle scuole, parlarne nei programmi scolastici fino ai giorni scorsi; bisogna parlare di mafia, non si può tacere. La nostra priorità è questa: chiediamo verità e giustizia sulle stragi, sia sulle verità emerse che su quelle non emergono”. Un evento che, secondo quanto annunciato dai manifestanti, sarà comunque il primo di una lunga serie che non si interromperà fino a quando non si arriverà alla verità e alla giustizia per le vittime di mafia.