Lavoratori in nero e tra loro persino un minorenne ed un percettore del reddito di cittadinanza. E c’era anche chi pagava in contanti, non garantendo l’obbligatorietà della tracciabilità. Operazione della guardia di finanza nella provincia Catanese. A finire sotto la lente due attività che adesso rischiano la sospensione. Trovati lavoratori in nero sopra la soglia massima contemplata per legge.

Mirate attività

Ad operare i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania, nell’ambito di mirate attività di controllo economico del territorio. Verifiche tutte finalizzate a prevenire e reprimere il fenomeno del lavoro “irregolare”. Ad essere ispezionati due esercizi commerciali ed individuati 6 lavoratori in “nero”.

Pagamenti senza tracciabilità in un bar

In particolare, i finanzieri della compagnia di Paternò hanno scoperto in un bar cittadino circa il 50 per cento di impiegati irregolari. Sugli 8 dipendenti controllati, ben 3 erano “in nero” e uno di loro percepiva pure il reddito di cittadinanza. Gli stipendiati regolari venivano retribuiti oltretutto con pagamenti in contanti, in contrasto con quanto disposto dalla “Legge di Bilancio 2018” che prevede la tracciabilità delle retribuzioni dei lavoratori.

L’autolavaggio

Un ulteriore controllo effettuato in un autolavaggio sempre a Paternò. Riscontrata anche qui la presenza di 3 lavoratori, vale a dire l’intera forza lavoro a disposizione, tra cui un minorenne. Tutti erano sprovvisti di regolare contratto di lavoro dipendente.

Richiesta di chiusura

Nei confronti degli esercizi commerciali avanzata la proposta all’ispettorato territoriale del lavoro di Catania della sospensione dell’attività imprenditoriale. Questo perché si è riscontrato il superamento della soglia del 10% di utilizzo di lavoro nero. Parliamo di personale presente sui luoghi di lavoro senza le preventive comunicazioni di instaurazione dei relativi rapporti d’impiego. “La guardia di finanza – si legge in un comunicato del comando provinciale etneo – è da sempre impegnata nella lotta al lavoro nero. Una piaga per l’intero sistema economico, perché mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati. E oltretutto consente una competizione sleale con le imprese oneste”.

Articoli correlati