Sicilia protagonista alla 55esima edizione del Vinitaly, in programma a Verona da domani domenica 2 aprile a mercoledì 5.
 
Lunedì 3 aprile, nel corso di una conferenza stampa alle 15 nel Padiglione Sicilia, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e quello della Regione Veneto, Luca Zaia, sottoscriveranno un protocollo di collaborazione tra i due territori viticoli dichiarati patrimonio dell’Unesco: l’isola di Pantelleria e le colline di Valdobbiadene e Conegliano.
 
Alla kermesse di Verona la Sicilia sarà presente con 150 cantine, tre associazioni (Assovini Sicilia, Providi e Vitesi) e otto consorzi di tutela (Doc Sicilia, Doc Etna, Docg Cerasuolo di Vittoria, Doc Pantelleria, Doc Marsala, Doc Mamertino, Doc Faro, Doc Monreale). Saranno invece venti aziende di olio di oliva extravergine, sei aziende di birra artigianale e due di liquori quelle che parteciperanno al Sol & Agrifood – Salone Internazionale dell’agroalimentare di qualità.

Molto ricco il calendario di eventi, tra degustazioni, seminari, tavole rotonde, presentazione di nuove etichette e nuovi marchi che, per quattro giorni, raccoglieranno produttori, giornalisti, buyers e wine lovers nella Meeting Hall del Padiglione Sicilia. Tra gli appuntamenti: l’impegno delle donne per il vino dell’Etna; il racconto delle esperienze di produzione a Pantelleria; la celebrazione dei 250 anni del Marsala Doc; l’approfondimento sul Catarratto, tra i vitigni emergenti per eccellenza; la presentazione della candidatura della Sicilia alla nomination dell’European region of gastronomy 2025; la presentazione dell’accordo tra il Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia e le Soste di Ulisse per la promozione del patrimonio del Continente Sicilia; un appuntamento è dedicato alla presentazione di Menfi capitale del vino 2023.
 
«La promozione dei vini siciliani, ormai tra i più apprezzati al mondo, si combina con una forte azione di marketing territoriale – dice l’assessore regionale dell’agricoltura, Luca Sammartino, che sarà presente alla manifestazione insieme al dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta – perché quello che vogliamo raccontare è il legame tra produzioni e territorio. Solo ricostruendo questa relazione è possibile comprendere fino in fondo la genesi di una produzione d’eccellenza come quella dell’intero comparto vitivinicolo siciliano, merito soprattutto della dedizione, della capacità di sperimentare, di affinare le tecniche di coltura, di investire in nuove tecnologie, che le cantine siciliane hanno saputo mettere in campo, anche in momenti di incertezza, conquistando il gradimento di un numero sempre maggiore di consumatori e quote sempre più importanti di mercato».

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